(Reuters Health) – Le donne con metastasi del carcinoma mammario al fegato che ricevono resezione epatica sopravvivono più a lungo di quelle che non vi si sottopongono. L’evidenza emerge da uno studio condotto dal Fudan University Shanghai Cancer Center e coordinato da Lu Wang.
I ricercatori hanno utilizzato la corrispondenza del punteggio di propensione per confrontare 65 pazienti con carcinoma mammario sottoposte a chirurgia per metastasi epatiche con 319 pazienti simili che non erano state sottoposte a resezione epatica.
La sopravvivenza media complessiva (Os) nel gruppo di resezione epatica è stata di 61,8 mesi e le percentuali di Os a 1, 3 e 5 anni sono state rispettivamente del 92,6%, 54,7% e 54,7%.
Nel gruppo che ha ricevuto terapia sistemica senza resezione epatica l’Os complessiva è stata di 38,6 mesi e le percentuali rispettivamente del 79,2%, 45,6% e 21,9%.
Nell’analisi multivariata, lo stato del recettore ormonale (p = 0,039) e la resezione epatica (p = 0,032) erano fattori prognostici indipendenti.
“Le attuali linee guida supportano solo la terapia sistemica – dice Elias Obeid, del Fox Chase Cancer Center di Filadelfia, non coinvolto nello studio – Questo studio ha mostrato benefici per la metastasectomia epatica”.
I ricercatori sottolineano che una limitazione dello studio risiede nel fatto che le pazienti non sono state randomizzate al trattamento e sono state scelte per la resezione epatica sulla base di considerazioni cliniche. Lo studio ha incluso anche pazienti trattate per oltre due decenni e le modifiche nel tempo alla chemioterapia potrebbero aver influito sui risultati.
Fonte: American Journal of Surgery
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)