Sono sempre di più le donne medico nella Sanità italiana e, in prospettiva ed a garanzia della sostenibilità di questo modello organizzativo che vede oggi una presenza femminile pari ad oltre il 40%, sarà fondamentale ”prevedere nella politica per le risorse umane in Sanità delle azioni rivolte a favorire una maggiore conciliabilià tra i tempi di lavoro e di carriera con i tempi della cura parentale”. Il richiamo arriva dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), nel documento finale presentato a Rimini a conclusione della III Conferenza Nazionale della Professione Medica e Odontoiatrica.
Per 3 giorni, oltre 600 medici insieme ad esponenti istituzionali, sindacati e Società scientifiche si sono confrontati per ‘disegnare’ il futuro della professione partendo dalle nuove sfide in campo: prime fra tutte, quelle legate al ruolo professionale, all’innovazione, inclusa la sfida rappresentata dalla tecnologia, e alla dimensione etica. Ma, avverte la Fnomceo, ”particolarmente importanti sono anche le evoluzioni demografiche del sistema sanitario, che riguardano la sempre maggiore presenza delle donne medico, che sono oggi in media più del 40% del numero totale di professionisti e più del 60% dei medici con meno di 30 anni di età”.
Questo dato, ormai stabile, affermano gli Ordini medici, ”dovrà necessariamente prevedere azioni per favorire una maggiore conciliabilità tra tempi di lavoro con i tempi della cura parentale (figli, genitori, familiari diversamente abili)”. Da qui alcune proposte: ”Ciò potrà essere attuato – si legge nel documento – sia attraverso flessibilità adeguate dell’orario di lavoro e accesso al part-time, sia mediante la previsione di asili nido aziendali, oggi assenti nella maggioranza delle strutture ospedaliere”.