Tratti somatici mascolini ispirano competenza. Una mascella squadrata, un volto dai tratti marcati, labbra sottili e un naso largo sono percepiti infatti come segni di talento e competenza, fatto questo che potrebbe condizionare le scelte di leadership. A rivelarlo è una ricerca della Princeton University, pubblicata su Psychological Science.
Il metodo
I ricercatori hanno utilizzato un modello computazionale di competenza che avevano realizzato in precedenti ricerche. Utilizzando le valutazioni che i partecipanti facevano di molti volti diversi, i ricercatori hanno identificato i parametri che sono stati associati in modo affidabile alle impressioni di competenza.
Hanno quindi costruito un modello che consentiva loro di alterare digitalmente gli stimoli del viso in base a questi specifici parametri, producendo volti che variavano nella competenza percepita.
Il modello è stato poi testato in una serie di esperimenti. In uno di questi, quello finale, i ricercatori hanno manipolato immagini realistiche di volti maschili e femminili in modo che variassero in mascolinità.
I risultati
Hanno chiesto a 250 partecipanti online di valutarne la competenza. I dati hanno evidenziato quello che gli studiosi definiscono ‘un pregiudizio di genere’ nelle prime impressioni: man mano che i volti maschili aumentavano nella mascolinità, aumentava anche la competenza percepita.
“Problematicamente, quanto appaia competente qualcuno non garantisce che lo sia effettivamente”, osserva DongWon Oh, primo autore dello studio. “Inutile dire -conclude- che questi pregiudizi di genere rappresentano una minaccia per la giustizia sociale, creando ambienti ingiusti per tutti”.
Le parole di DongWon Oh andrebbero ben evidenziate. Chi leggesse solo il titolo si illuderebbe su una informazione incompleta e falsata.
Il titolo dell’articolo è “confondente” perché non specifica che si tratta della “percezione”che hanno avuto i partecipanti allo studio e non di realtà.