Un oceano primitivo nel passato di Marte conteneva più acqua dell’Oceano Artico terrestre, e copriva una porzione della superficie del pianeta superiore a quella coperta dall’Atlantico sulla Terra. Questa conclusione deriva dal lavoro di un team internazionale di scienziati che ha analizzato i dati raccolti dai telescopi terrestri Very Large Telescope dell’ESO e il telescopio Keck delle Hawaii. I telescopi hanno monitorato l’atmosfera del pianeta e realizzato una mappatura delle proprietà dell’acqua in diverse parti dell’atmosfera marziana nell’arco di un periodo di sei anni (3 anni marziani): queste nuove mappe sono le prime nel loro genere.
Circa quattro miliardi di anni fa, il giovane pianeta rosso avrebbe avuto abbastanza acqua da coprire la sua intera superficie con uno strato liquido della profondità di 140 metri, ma è più probabile che questo liquido si fosse raccolto a creare un oceano che occupava quasi metà del suo emisfero settentrionale e che, in alcune zone, raggiungeva una profondità superiore ad 1,6 km. Perdendo così tanta acqua, è molto probabile che il pianeta sia rimasto bagnato per un periodo di tempo più lungo di quanto si pensasse, il che suggerisce che potrebbe essere stato abitabile più a lungo.
E’ anche possibile che Marte, una volta, avesse ancora più acqua, parte della quale potrebbe essersi depositata al di sotto della superficie; dato che le nuove mappe rivelano i microclimi ed i cambiamenti nella composizione dell’atmosfera, potrebbero anche rivelarsi utili nella prosecuzione della ricerca delle acque sotterranee. (Science online 2015, pubblicato il 5/3)