(Reuters Health) – Le nemiche del maratoneta? Le infezioni acute che insorgono pochi giorni prima della gara. Queste patologie “regalano” all’atleta l’8% di probabilità di non arrivare al termine dei canonici, 42,195 Km. Secondo Martin Schwellnus, direttore dello Sport, Exercise Medicine and Lifestyle Institute presso la Università di Pretoria in Sudafrica – che ha condotto lo studio – circa il 10% dei maratoneti presenta sintomi di malattia acuta nei giorni precedenti una gara. “La malattia acuta può influenzare un certo numero di sistemi fisiologici durante l’esercizio fisico e, cosa più importante, può dar luogo a complicazioni proprio durante la gara”, sottolinea il ricercatore.
Lo studio
Partendo da questi presupposti, Schwellnus e colleghi hanno osservato 53 mila maratoneti che hanno partecipato alle edizioni 2013-2014 della Old Mutual Two Oceans Marathons di Città del Capo. Circa 240 hanno chiesto una consulenza medica sullo stato di salute. Le valutazioni includevano l’anamnesi e tenevano conto di tutte le richieste di consulenza medica per sintomi quali febbre, dolori muscolari e generalizzati, stanchezza, tosse, nausea, vomito, diarrea, mal di gola, mancanza di respiro o dolore toracico. Si è così dapprima evidenziato che un totale di 172 atleti avevano segnalato sintomi di malattie infettive acute. Di questi 101 mostravano sintomi localizzati come rinorrea o dolore al petto e 71 riportavano sintomi del tratto respiratorio o di altre infezioni sistemiche. Circa 140 atleti hanno ricevuto consigli su come gestire i sintomi, mentre a 23 è stato indicato di non iniziare la gara.
Le evidenze
Gli atleti con una malattia sistemica che avevano iniziato la gara nonostante parere medico contrario, mostravano oltre l’8% di possibilità in più di non riuscire a terminare la maratona, mentre tra gli atleti sani il rischio si attestava al 2%. E circa l’11% degli atleti che avevano ricevuto una diagnosi di malattia acuta durante le 24 ore o poco prima della gara, non ha portato a termine la competizione. “I maratoneti con sintomi sistemici come febbre, dolori muscolari generalizzati e dolori alle articolazioni, dolori al petto, frequenza cardiaca elevata a riposo, disidratazione da vomito e diarrea, non devono gareggiare” sottolinea Schwellnus. “Quelli che invece presentano solo sintomi localizzati, come naso chiuso o raffreddore, possono iniziare la gara, ma devono essere pronti a fermarsi se i loro sintomi peggiorano o se sviluppano nuovi sintomi”.
Fonte: British Journal of Sports Medicine 2017
Shereen Lehman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)