(Reuters Health) – Nei pazienti con Malattia di Chron le cellule T del sangue periferico e dell’ileo, all’esame bioptico, mostrano profili di espressione notevolmente diversi. È quanto emerge da uno studio olandese.
Lo studio
A. Festen e colleghi, dello University Medical Center di Groningen hanno eseguito citrometria a flusso e sequenziamento dell’RNA a singola cellula di cellule T CD3-positive isolate dai linfociti T nel sangue periferico (PBL), nonché biopsie ileali di tre pazienti con Malattia di Chron.
L’attività della patologia era compresa tra i gradi lieve e moderato Le biopsie ileali hanno valutato linfociti T intraepiteliali (IEL) e i linfociti T nella lamina propria intestinale (LPL).
I ricercatori hanno identificato sei diversi tipi di cellule T con differenti distribuzioni.
I linfociti T citotossici (CTL) prevalevano su quelli epiteliali, mentre le cellule T quiescenti prevalevano nelle riserve di sangue periferico e le cellule T-helper 17 (Th17) dominavano nella lamina propria intestinale.
Nel sangue periferico, le cellule T regolatorie (Treg) si combinavano con quelle T effettrici e con quelle T quiescenti e cellule Treg/quiescenti erano presenti anche nei linfociti T intraepiteliali e nella lamina propria intestinale.
I commenti
“L’aspetto più sorprendente è stato osservare la mancanza di una chiara divisione funzionale tra cellule T CD4+ e CD8+ nella mucosa intestinale dei pazienti con malattia di Crohn che abbiamo studiato”, afferma Festen. “Come gastroenterologo che tratta pazienti con malattia di Crohn, i risultati di questo studio mi ricordano ancora una volta l’opportunità di osservare l’attività della malattia quando si valuta la mucosa gastrointestinale”.
“Ci siamo concentrati sulle sole cellule T e abbiamo individuato due ampi gruppi di cellule nei due diversi strati della mucosa intestinale che sono altamente rilevanti per la malattia di Crohn e molto specifici per la mucosa intestinale. Probabilmente, uno studio sull’intera gamma di cellule nella mucosa intestinale nella malattia di Crohn riscontrerà diversi tipi di cellule con questo profilo specifico a livello intestinale”, conclude l’autrice principale dello studio.
Fonte: Gastroenterology 2018
Will Boggs
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)