Otto in un sol colpo! Mai prima d’ora erano state individuate così tante tutte insieme. Occhi puntati al cielo: stiamo parlando di galassie, agglomerati di stelle e di materia oscura. Quelle scoperte dai ricercatori del Fermi National Laboratory (Farmilab) negli Usa e dell’Università di Cambridge, sono galassie nane, ad oggi le più piccole conosciute, con un numero relativamente basso di stelle rispetto alle “normali” galassie.
Le 8 nuove galassie dalla forma sferoidale sono state individuate nell’emisfero Sud, in prossimità delle due più note galassie nane che orbitano attorno alla Via Lattea: la Piccola e la Grande Nube di Magellano. La scoperta, resa possibile a seguito della raccolta dati nell’ambito del programma internazionale Dark Energy Survey (DES), potrebbe rappresentare il punto di partenza per lo studio della materia oscura e chiarire il processo di genesi delle galassie di dimensioni maggiori. Ognuna delle galassie nane ha una luminosità miliardi di volte più debole rispetto a quella della Via Lattea ed una massa inferiore di milioni di volte. L’importanza delle galassie nane sta soprattutto nel loro rapporto con la materia oscura: esse ne contengono una percentuale molto più alta rispetto alle altre galassie. Per questo rappresentano un modello di studio, un fondamentale punto di partenza per far chiarezza sulla materia non visibile che da sola occupa il 25% dell’Universo.
I ricercatori si aspettano, inoltre, che l’alta presenza di materia oscura, composta da particelle che scontrandosi vanno incontro a processi di annichilazione, sia associata ad una intensa emissione di raggi gamma. Cosa significa questo? “ Un’eventuale rivelazione di raggi gamma – spiega Ronaldo Bellazzini ( ricercatore INFN e responsabile nazionale della collaborazione Fermi-LAT, Large Area Telescope, il telescopio spaziale per raggi gamma, in orbita dal 2008) costituirebbe una evidenza convincente della presenza dei processi di annichilazione in atto al loro interno e quindi una chiara evidenza di segnali di materia oscura”. Un passo importante è stato compiuto per i “cacciatori” dello spazio: la scoperta delle galassie nane certamente contribuirà a gettare “un po’ di luce” sulla materia oscura.