(Reuters) – Secondo un nuovo studio pubblicato dal British Medical Journal, coloro che hanno contratto il COVID-19 sono esposti a un rischio molto più elevato di ulteriori problemi di salute mentale rispetto ai soggetti che sono riusciti a evitare il virus.
I ricercatori hanno confrontato quasi 154.000 persone sopravvissute da almeno un mese a una diagnosi di SARS-CoV-2 con oltre 5,6 milioni di controparti che non avevano contratto l’infezione.
Nell’arco di un anno, i sopravvissuti all’infezione presentavano un rischio superiore del 35% di nuovi disturbi d’ansia, del 39% di nuovi disturbi depressivi, del 55% di nuova assunzione di antidepressivi, del 34% di un nuovo disturbo da uso di oppioidi e del 20% di un nuovo disturbo da uso di sostanze non oppioidi.
Inoltre, presentavano un rischio dell’80% superiore di deterioramento neurocognitivo di nuova diagnosi e del 41% superiore di nuova diagnosi di disturbi del sonno.
I rischi per questi problemi “risultavano aumentati anche tra le persone che non erano state ricoverate in ospedale”, ma raggiungevano il picco tra i soggetti ospedalizzati per COVID-19.
Fonte: The BMJ
Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)