Life Science Excellence Show/6. Verso una sanità più sostenibile, e non solo economicamente

Quello della sostenibilità è un tema sensibile in sanità e nel settore farmaceutico. Ma se fino ad ora parlare di sostenibilità, in questo settore, rimandava per lo più ai bilanci, alla necessità di trovare un equilibrio tra produzione e spesa, prestazioni e costi, oggi il temine sostenibilità vuol dire molto di più. Vuole dire benessere sociale, incarnato nei principi di equità, inclusività e giustizia sociale, e ambientale, che si realizza in quella logica OneHealth che vede l’uomo parte di un sistema unico, fragile e vulnerabile e, per questo, da difendere. Una responsabilità dalla quale nessuno può tirarsi indietro. E che vede le imprese del farmaco e della scienza già oggi impegnate a offrire soluzioni non solo per la salute delle persone, ma per il benessere globale. È questo che è emerso nel corso del sesto talk dei Life Science Excellence Show promosso a Roma, dall’11 al 13 febbraio, da Homnya nell’ambito del Festival dell’Innovazione, e nel corso del quale vengono premiati i 10 migliori progetti delle 19 categorie che compongono i Life Science Excellence Award.

Dedicato al tema “Le Chiavi per un Futuro Inclusivo e Responsabile”, il talk ha visto protagonisti Mauro Vitali, VP, Head of Oncology, Daiichi Sankyo; Biagio Oppi, External Communications Director, Pfizer Italia; Chiara Loprieno, Communication & Patient Advocacy Director, Ipsen Italia.

“L’innovazione è un elemento fondamentale, è un faro e uno dei pilastri della strategia di Daiichi Sankyo. che ha come mission quella di arricchire la qualità di vita dei nostri pazienti”, ha detto Mauro Vitali. Sul fronte della salute in senso più stretto, Vitali ha portato l’esempio della tecnologia deruxtecan, sviluppata da Daiichi: “Una tecnologia che sta rivoluzionando il mondo dell’oncologia e gli standard di cura nelle terapie dei tumori solidi, perché consente alla maggiore quantità di prodotto chemioterapico di entrare selettivamente nelle cellule tumorali, limitando i danni alle cellule sane. In Europa abbiamo già trattato più di 35mila pazienti e arriveremmo a 100mila pazienti nel 2026”. L’accessibilità e la velocità di accesso sono, per Vitali, “tra i principali fattori critici in generale per l’oncologia”, sui quali “stiamo cercando di lavorare in collaborazione con tutti gli attori del sistema salute. Il nostro obiettivo è arrivare alla cura del cancro. Non solo alla cronicizzazione della malattia ma alla cura definita per alcune patologie. Un percorso che siamo facendo anche ascoltando i pazienti, i loro bisogni, che stanno cambiando. Raccogliamo questi bisogni e cerchiamo di trovare le soluzioni”.

Pfizer, ha riferito Biagio Oppi, “ha avviato una serie di iniziative che si inseriscono tutte sotto il cappello dell’inclusione e dell’equità. Abbiamo appena realizzato un libro, ‘Il valore di Pfizer in Italia’, per raccontare tutti gli sforzi che facciamo in questa direzione, ma non per compiacerci, bensì per diffondere la consapevolezza sul ritorno che certe iniziative riescono a dare, su quello che riescono a portare nella società civile sotto tantissimi punti di vista”. Tra gli esempi, Oppi ha citato il progetto europeo di inclusione dei rifugiati: “100 persone da integrare nei nostri stabilimenti, a cui vogliamo offrire una opportunità, ma che rappresentano una ricchezza per nostre aziende”. L’impegno di Pfizer si concentra anche sulle donne e sulla sostenibilità ambientale: “La sfida, in questo ultimo ambito, è quella di emissione zero in tutti i nostri stabilimenti”.

“Non si cresce da soli, questo è il punto”, ha dichiarato Chiara Loprieno. “Come aziende l’impegno che portiamo nel sistema Paese tocca le sfere più delicate, a cominciare dalla salute. Non credo ci sia un altro settore tanto regolamentato ma anche così tanto attenzionato da diversi punti di vista e da diversi portatori di interesse quanto lo è il nostro. Ma non si può essere autoreferenziali”, ha ribadito Loprieno. “Ascolto, co-creazione sono le parole chiave, perché le cose vanno portate a sistema. ‘Responsabilità sociale’ non sono parole con cui ci facciamo belli, ma uno sforzo concreto di persone che vogliono portare un contributo importante al mondo in cui vivono per migliorarlo, per viverci meglio. Nella convinzione che ciascuno di noi, ancora prima di essere parte dell’azienda, è parte della società in cui vive”.

La parola è tornata a Mauro Vitali: “Daiichi Sankyo – ha detto – ha l’ambizione di diventare una Global Healthcare Company innovativa che contribuisce alla sostenibilità della società. L’‘inclusività’ è uno dei nostri pilastri, insieme alla ‘crescita’ e alla ‘collaborazione’. Vogliamo contribuire al benessere e alla salute dei pazienti non solo attraverso la creazione di farmaci innovativi, ma tenendo la mente aperta a prospettive nuove, diverse. Vogliamo ascoltare e crescere, apprendere continuamente. Uno sforzo che portiamo avanti anche attraverso programmi che coinvolgono tutti i dipendenti e che mirano a fare crescere questa cultura”.

Biagio Oppi ha sottolineato, invece, lo sforzo che Pfizer sta compiendo per contrastare il fenomeno della disinformazione, “che ha già fatto danni enormi e contro il quale è assolutamente necessario prendere posizione”. Anche questo significa inclusione, l’accesso alle informazioni, guardando al benessere comune come obiettivo. “Abbiamo portato l’educazione sanitaria nelle scuole, tra i professori e gli alunni, ma anche nelle scuole di giornalismo, dove spesso, purtroppo, ancora oggi, non sono previsti moduli formativi sull’informazione medico scientifica”.

A chiudere il confronto Chiara Loprieno, che ha ribadito come “oggi ogni strategia ha e deve avere l’obiettivo della sostenibilità, termine che include non solo la sostenibilità economica ma anche quella di sistema, sociale e ambientale. Una sfida che richiede interventi a 360 gradi e in ogni ambito, per il quale è necessario trovare soluzioni creative in grado di portare inclusione, equità, giustizia, salute e benessere”.

A margine del Talk del Festival dell’Innovazione dei Life Science Excellence Awards 2024 anche le premiazioni per le categorie “Best Market Access & Public Affair Program of the Year”, “Best Internal Campaign & HR Project of the Year” e “Best Institutional&Patient Event of the Year”.

Fino al 18 aprile è possibile sottomettere nuovi progetti per l’edizione 2025 dei Life Science Excellence Awards.

Best Internal Campaign & HR Project of the Year

Best Market Access & Public Affair Program of the Year

Best Institutional & Patient Event of the Year

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