Sostenibilità e innovazione: due facce della stessa medaglia, due concetti imprescindibili che abbracciano oggi tutti gli ambiti del settore delle scienze della vita, ripercuotendosi a cascata sulle capacità di progresso dell’intero sistema sanitario. Coniugare innovazione e sostenibilità non è sempre facile, ma è fondamentale ed è la sfida del futuro di cui si è parlato in occasione del settimo Life Science Excellence Show promosso a Roma, dall’11 al 13 febbraio, da Homnya nell’ambito del Festival dell’Innovazione, e nel corso del quale vengono premiati i 10 migliori progetti delle 19 categorie che compongono i Life Science Excellence Awards. Sono anche aperte le candidature per l’edizione 2025 dei Life Science Excellence Awards. Per presentare i progetti, ci sarà tempo fino al 18 aprile 2025.
Protagonisti del confronto sono stati Alfredo Galletti, Corporate Vice President e General Manager, Novo Nordisk, Nicola Bencini, General Manager, Menarini Stemline, Elena Busetto, Corporate Sustainability Program Manager, Medtronic, Barbara Marini, Regional Vice President, General Manager, Italy, Advanz Pharma.
“Innovazione – ha evidenziato Alfredo Galletti, Corporate Vice President e General Manager, Novo Nordisk – significa non solo mettere a disposizione farmaci sempre più efficaci e sicuri, ma avere anche l’ambizione di migliorare la vita dei pazienti. Questo non riguarda solo l’aspetto farmacologico, ma anche il modo in cui si mette a disposizione la cura. Non è sempre semplice coniugare questi due elementi, ma è possibile. Per quanto riguarda Novo Nordisk, in Italia saremo tra i primi in Europa a lanciare la prima insulina settimanale al mondo, un esempio di innovazione con evidenze scientifiche che ci parlano di risultati molto migliori rispetto alle alternative esistenti. E non solo dal punto di vista terapeutico: passare da 365 iniezioni all’anno a sole 52 riduce drasticamente il numero di aghi da smaltire, diminuendo l’impatto ambientale. Anche le istituzioni hanno riconosciuto l’importanza di questa innovazione dal punto di vista della sostenibilità”.
Anche per Nicola Bencini, General Manager, Menarini Stemline, “non ci sono alternative: innovazione e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia. Non possiamo pensare all’innovazione senza la sostenibilità, ma allo stesso tempo non possiamo rinunciare a innovare. Oggi la ridistribuzione del valore è un tema cruciale: non possiamo concentrarci solo su alcuni stakeholder, ma dobbiamo assicurarci che il valore generato sia equamente distribuito nel sistema. Per questo è fondamentale avviare il dialogo con tutti gli attori del settore già nelle prime fasi dello sviluppo di un’innovazione, garantendo che il valore generato sia sostenibile e accessibile. Un esempio è il nostro programma di early access per un farmaco oncologico, che ha permesso a centinaia di pazienti di beneficiare di una terapia innovativa prima della sua approvazione definitiva”.
Elena Busetto, Corporate Sustainability Program Manager, Medtronic, ha portato il punto di vista del mondo MedTech: “In Europa è un settore fucina di innovazione, con un nuovo brevetto depositato ogni 30 minuti. Tuttavia, ci troviamo di fronte a sfide globali come l’incremento della popolazione senza accesso alle cure, il cambiamento climatico e la carenza di operatori sanitari. L’innovazione tecnologica, come la telemedicina, l’intelligenza artificiale e la robotica, possono migliorare l’accesso alle cure e ridurre i costi indiretti. Ad esempio, l’AI ha permesso di ridurre del 91% i falsi allarmi nei dispositivi cardiaci, migliorando la qualità della vita dei pazienti e ottimizzando le risorse sanitarie. La robotica migliora l’accuratezza chirurgica e ottimizza il turnover nelle sale operatorie, aumentando l’efficienza complessiva”.
Barbara Marini, Regional Vice President, General Manager, Italy, Advanz Pharma, ha parlato della sua azienda come esempio di realtà che declina l’innovazione nei diversi ambiti in cui opera: “Advanz ha siti in 10 Paesi ma una copertura globale di 120 Stati grazie a partnership strategiche. L’innovazione deve essere quindi adattata alle esigenze specifiche di ogni area geografica: in alcuni paesi può significare semplicemente l’introduzione di un gastroprotettore, in altri lo sviluppo di terapie per malattie rare. Siamo focalizzati su tre settori: malattie rare, antibiotici complessi e biosimilari. Le big pharma spesso abbandonano lo sviluppo di antibiotici a causa degli elevati costi e delle opportunità di business limitate, ma noi crediamo che la sostenibilità debba essere parte integrante dell’innovazione, promuovendo l’uso responsabile degli antibiotici per contrastare la resistenza antimicrobica. Operiamo anche in Paesi a basso reddito con acquisizione di asset maturi che sarebbero abbandonati dalle big pharma con Aic che vengono revocate: noi li acquistiamo e continuiamo a renderli disponibili in tutti i paesi in cui sono registrati, con farmaci anche nella lista Oms. Infine, ci occupiamo di farmaci complessi e biosimilari value-added. Sono diverse forme di sostenibilità e innovazione, che si adattano a realtà diverse”.
Anche il concetto di economia circolare permea l’area in cui opera in particolare il MedTech sostenibile: Per Busetto “la sostenibilità deve essere considerata anche in un’ottica di economia circolare. L’ecodesign e la circolarità dei prodotti devono essere studiati fin dalle prime fasi di sviluppo, riducendo i materiali utilizzati e minimizzando i rifiuti. L’allungamento della vita dei dispositivi e l’utilizzo di materiali riciclabili sono investimenti chiave per il settore. Il programma TechBack, ad esempio, ha permesso di ritirare 7,2 milioni di dispositivi dal territorio, evitando il loro smaltimento negli inceneritori e salvando 335 tonnellate di materiali”.
La sostenibilità, che spesso viene indicata con la sigla Esg, come noto va declinata secondo i principi del sociale, della governance e dell’ambiente. Come descritto da Galletti, “anche in Novo Nordisk operiamo su tre livelli di sostenibilità: sociale, ricerca e sviluppo, ambiente. In Italia, abbiamo creato un sistema di eccellenza per lo sviluppo dei nostri prodotti, coinvolgendo pazienti italiani nei trial clinici globali. Questo porta benefici non solo all’azienda, ma anche ai medici, ai pazienti e al Servizio Sanitario Nazionale, che può accedere a terapie innovative in anticipo rispetto ai tempi regolatori standard. Sul fronte ambientale, ci stiamo impegnando a rendere tutta la nostra filiera a impatto zero, incluse le terze parti con cui collaboriamo. La responsabilità sociale deve tradursi in azioni concrete, come il nostro programma ‘Città per cambiare il diabete’, che da 10 anni supporta oggi il 40% della popolazione italiana con iniziative realizzate in collaborazione con le istituzioni locali”.
“Oggi, grazie all’innovazione – ha concluso Bencini – il cancro non è più una condanna a morte come in passato. Negli ultimi 15 anni le aspettative di vita dei pazienti oncologici sono migliorate significativamente. Il nostro obiettivo è rendere il cancro una malattia cronica gestibile. Tuttavia, questo progresso richiede scelte sostenibili e un modello di ridistribuzione del valore che garantisca equità nell’accesso alle cure. Innovare non significa solo sviluppare nuovi farmaci, ma anche integrare questi progressi in un sistema sanitario che renda l’innovazione accessibile a tutti”.
A margine del Talk del Festival dell’Innovazione dei Life Science Excellence Awards 2024 anche le premiazioni per le categorie Best ECM Education Program of the Year – Best Stand Alone Event of the Year.
Fino al 18 aprile è possibile sottomettere nuovi progetti per l’edizione 2025 dei Life Science Excellence Awards.
Best ECM Education Program of the Year
Best Stand Alone Event of the Year