Le patologie cardiache si associano a cambiamenti vascolari nel cervello

Le persone con patologie cardiache presentano spesso mutazioni nei vasi sanguigni del cervello che possono aumentare il rischio di ictus e di demenza, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o meno un evento cerebro-vascolare. A questa conclusione è giunto una ricerca condotta da Zien Zhou, del George Institute for Global Health (Australia), pubblicata da Neurology.

Il team di ricercatori ha condotto una meta-analisi di 221 studi osservazionali, raccogliendo dati relativi a oltre 13mila persone, allo scopo di individuare infarto cerebrale silente (SBI) e malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD) nelle persone con fibrillazione atriale, malattia coronarica, insufficienza cardiaca o cardiomiopatia, disturbi delle valvole cardiache e forame ovale pervio.

Dai risultati è emerso che circa un terzo delle persone selezionate aveva una forma di infarto cerebrale silente, un quarto presentava piccole cavità di tessuto morto a livello cerebrale, due terzi presentavano lesioni della sostanza bianca, un altro quarto mostrava evidenze di micro-sanguinamenti asintomatici nel tessuto cerebrale e più della metà aveva atrofia cerebrale. La prevalenza di questi cambiamenti era sostanzialmente la stessa tra le persone con o senza ictus recente, e non vi erano apparenti differenze di genere.

“Sebbene le persone con malattie cardiovascolari abbiano una probabilità due o tre volte più alta di avere cambiamenti a livello del sistema vascolare del cervello, spesso vengono trascurate e non sono sottoposte a esami di imaging di routine”, conclude Zien Zhou, “L’identificazione di questi cambiamenti potrebbe svolgere un ruolo importante nella scelta dei trattamenti per questi pazienti”.

Fonte: Neurology 2024

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