(Reuters Health) – La telemedicina, insieme all’assistenza completa standard, può ridurre i giorni di cura fuori casa, le malattie gravi e i costi sanitari nei bambini ‘clinicamente complessi’. A evidenziarlo è uno studio clinico randomizzato pubblicato su Pediatrics da un team guidato da Ricardo Mosquera, professore associato della McGovern Medical School dell’UTHealth Houston (USA).
Il trial ha riguardato 422 bambini in cura presso la clinica High-Risk Children dell’Università del Texas di Houston, dove tutti i pazienti, che avevano un rischio stimato di oltre il 50% di andare incontro a più ricoveri, hanno avuto almeno due ricoveri o almeno un ricovero in terapia intensiva pediatrica nell’anno precedente.
Ogni bambino ha ricevuto assistenza completa con un contatto diretto paziente-medico di cure primarie, accesso telefonico 24 ore su 24 e consulenze ospedaliere. Oltre a questo, a 209 pazienti è stato offerto anche un servizio di telemedicina per facilitare le visite via remoto con i medici.
Il follow-up medio è stato di 1,19 anni nel gruppo che riceveva anche la telemedicina e di 1,24 anni nel gruppo che aveva solo l’assistenza completa. Dai risultati è emerso che la telemedicina è associata a un numero significativamente inferiore di giorni di assistenza fuori casa, 12,94 vs 16,94 per bambino, l’anno, rispetto alla sola assistenza completa.
La telemedicina, inoltre, è associata a tassi significativamente inferiori di malattie gravi, 0,29 vs. 0,62 per bambino, l’anno, e a costi medi totali a carico del sistema sanitario inferiori, 33.718 dollari vs. 41.281 dollari per bambino/anno.
“Volevamo dimostrare che la telemedicina, insieme alle normali cure primarie, è ugualmente efficace rispetto alle visite di persona, ma siamo rimasti sorpresi dal fatto che l’uso della telemedicina abbia offerto un risultato migliore, riducendo i giorni di assistenza, le richieste in emergenza, i tassi di malattia grave e i costi” ha spiegato Mosquera.
Durante le visite di telemedicina, infatti, i medici si sono mostrati più proattivi nel valutare e avviare un piano di assistenza e nel ridurre i ritardi per i pazienti che richiedevano cure mediche, ha spiegato il coordinatore dello studio. La ricerca, inoltre, ha rafforzato il fatto che le visite di telemedicina si possono effettuare in modo sicuro, senza esiti negativi per i bambini, come evidenziato da Christopher Stille, dell’Università del Colorado. “La telemedicina può davvero fare la differenza nella cura dei bambini complessi dal punto di vista medico, tenendo conto, però, che i team di assistenza devono essere progettati per avere le risorse necessarie”.
Fonte: Pediatrics
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)