Dedicarsi alla musica sin da bambini garantisce una migliore salute del cervello in età avanzata. A questa conclusione è giunto uno studio dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, coordinato da Anne Corbett, i cui risultati sono stati pubblicati dall’International Journal of Geriatric Psychiatry.
I ricercatori hanno condotto un’indagine online, nell’ambito dello studio PROTECT – partito 10 anni fa – alla quale hanno preso parte più di 25mila persone.
All’interno dei partecipanti all’indagine online, il team britannico ha preso in esame i dati relativi a mille persone e alla loro esposizione alla musica nel corso della vita; sono stati quindi somministrati dei test cognitivi con l’obiettivo di capire il contributo della musica al mantenimento di una buona salute cerebrale nell’età avanzata
Dai risultati è emerso che suonare uno strumento musicale, in particolare il pianoforte, è un’attività legata al miglioramento della memoria e della capacità di risolvere compiti complessi. Anche il canto può contribuire a mantenere il cervello in buona salute nell’età avanzata.
“Lo studio PROTECT ci ha dato l’opportunità di esplorare la relazione tra prestazioni cognitive e musica in un contesto globale. Nel complesso, pensiamo che la musica possa essere un modo per sfruttare l’agilità e la resilienza del cervello, nota come riserva cognitiva”, conclude Anne Corbett.
Fonte: International Journal of Geriatric Psychiatry 2024