(Reuters Health) – Un nuovo studio USA indica che le persone obese che si sottopongono a chirurgia bariatrica potrebbero avere una migliore funzionalità renale a lungo termine.
I ricercatori – guidati da Alex Chang, nefrologo e condirettore del Kidney Health Research Institute presso il Geisinger di Danville, Pennsylvania – hanno esaminato i dati relativi a 144 adulti con un BMI pari o superiore a 35, sottoposti a chirurgia bariatrica e li hanno appaiati 1:1 con una coorte non sottoposta a intervento chirurgico in base a sesso, etnia, BMI preoperatorio, età e tasso stimato di filtrazione glomerulare usando la creatinina.
Nel gruppo che si è sottoposto a intervento di chirurgia bariatrica, il tasso stimato medio di filtrazione glomerulare usando la creatinina è sceso a 0,41 ml/min/1,73m2 nel corso di un follow-up medio di 9,2 anni.
Nella coorte non chirurgica, il tasso stimato medio di filtrazione glomerulare usando la creatinina è calato a 1,44 ml/min/1,73m2 durante un follow-up medio di 8,2 anni.
“Una funzionalità renale compromessa non dovrebbe impedire a un paziente di sottoporsi a chirurgia bariatrica, soprattutto perché potrebbe avere benefici particolarmente positivi in termini di funzionalità renale”, osserva Alex Chang.
Il beneficio della chirurgia bariatrica per i reni si è mantenuto costante quando è stato eseguito un aggiustamento per il BMI al basale e quando è stato valutato altri marcatori di filtrazione renale.
“Con l’obesità, il grande carico di calorie, sodio e proteine può sovraccaricare i reni e gli squilibri degli ormoni legati ai grassi possono determinare una maggiore infiammazione; inoltre, il grasso attorno ai reni può comprimerli e innescare una maggior ritenzione di sali e una pressione più elevata”, aggiunge Chang.“L’ampia riduzione di peso e di assunzione di calorie che hanno luogo dopo la chirurgia bariatrica sono potenzialmente in grado di annullare molti di questi effetti”.
Fonte: JAMA Network Open
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)