Le persone con diagnosi recente di fibrillazione atriale presentano un lieve aumento del rischio di sviluppare demenza rispetto alle persone non colpite dalla patologia cardiaca. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association da ricercatori dell’Università di Washington, guidati da Nisha Bansal.
Per lo studio sono stati presi in esame, per tre anni, i dati delle cartelle cliniche di 197mila pazienti dei sistemi sanitari Kaiser Permanente in California, di cui la metà aveva avuto di recente una diagnosi di fibrillazione atriale. Dall’analisi è emerso che le persone con diagnosi recente di fibrillazione atriale presentavano un aumento del rischio, del 13%, di sviluppare demenza.
Il rischio, inoltre, sembrava essere amplificato – oltre il 65% – nelle persone con diagnosi effettuata prima dei 65 anni e in quelle che non soffrivano di malattia renale cronica (20% in più). Non sono state osservate differenze di rischio significative in base al sesso o all’etnia dei pazienti.
“Molte persone con fibrillazione atriale non svilupperanno demenza, ma penso che questo aspetto debba essere oggetto di conversazione tra un paziente con fibrillazione atriale di nuova diagnosi e il proprio medico, per valutare il potenziale rischio individuale di sviluppare la patologia neurodegenerativa”, conclude Nisha Bansal, autore principale dello studio.
Fonte: Journal of the American Heart Association (2023)