Uno studio condotto su adulti con obesità, tutti affetti da steatosi epatica non alcolica, ha fatto emergere come coloro che si sottopongono a chirurgia bariatrica abbiano quasi il 50% in meno di probabilità di soffrire di eventi cardiovascolari maggiori, dopo l’intervento. La ricerca, condotta da un team della Rutgers University (New Jersey, USA), è stata pubblicata da JAMA Network Open.
Per lo studio, i ricercatori americani hanno analizzato i dati dal database assicurativo MarketScan Commercial Claims and Encounters, tra il 2007 e il 2017. Dei 230 milioni di individui coperti, 86.964 adulti tra 18 e 64 anni avevano obesità e steatosi epatica non alcoolica. Di questi, il 68% era costituito da donne e il 35% è andato incontro a chirurgia bariatrica, mentre la restante parte ha ricevuto cure non chirurgiche.
Dai risultati è emerso che i pazienti che si sottoponevano a chirurgia bariatrica avevano una riduzione del 49% dei rischio di sviluppare eventi cardiovascolari maggiori come infarto, insufficienza cardiaca e ictus. Inoltre, chi andava incontro a intervento aveva una probabilità molto inferiore di andare incontro ad angina, eventi aterosclerotici o formazione di coaguli di sangue.
“I risultati forniscono evidenze a supporto della chirurgia bariatrica come efficace strumento terapeutico nel ridurre l’elevato rischio cardiovascolare nella popolazione di pazienti con obesità e steatosi non alcoolica”, ha spiegato Vinod Rustgi, uno degli autori della ricerca.
Fonte: JAMA Network Open 2022