Solo un terzo delle donne conosce i rischi di malformazioni al feto e di aborti legati al farmaco a base di isotretinoina, utilizzato contro l’acne. E sono poche quelle che assumono contraccettivi orali durante il trattamento con questo medicinale. A denunciarlo è stato uno studio canadese pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.
Lo studio
Per la ricerca, David Henry, dell’Institute for Clinical Evaluation Sciences di Toronto, e colleghi hanno utilizzato i dati sulle prescrizioni dal 1996 al 2011 per valutare quante volte è stata registrata una gravidanza nelle donne trattate con isotretinoina. Gli autori hanno anche verificato quanto spesso, all’uso del farmaco contro l’acne veniva associata la prescrizione di un anticoncezionale orale.
Prima di tutto, delle quasi 60mila donna trattate con isotretinoina, il 55% non aveva provato altri rimedi contro l’acne, “una chiara violazione delle linee guida”, secondo gli autori. Nell’anno precedente al trattamento con isotretinoina, il 28-36% delle donne, a seconda della provenienza, aveva utilizzato contraccettivi orali e la percentuale non è aumentata durante il trattamento con il medicinale contro l’acne. Secondo quanto riportato dai ricercatori canadesi, inoltre, dalle quattro alle sei donne ogni 1000 che usavano isotretinoina hanno avuto una gravidanza, e quattro volte, tra queste, alla 42a settimana di somministrazione del medicinale. Delle 1.473 gravidanze registrate, 118, l’8%, sono state portate a termine in modo normale, 290, il 20%, si sono interrotte spontaneamente, mentre 1.041, il 71%, sono state interrotte mediante aborto. Infine, il 9% dei bambini hanno avuto difetti alla nascita.
I commenti
“Quando ho prescritto per la prima volta questo farmaco, nel 1980 – ha dichiarato alla Reuters Health David Henry – eravamo consapevoli del pericolo e molto cauti. Temo che qualcosa si sia perso”. “Medici e pazienti dovrebbero ricordare sempre i rischi dell’isotretinoina per il feto e dovrebbero aderire alle misure che suggeriscono la contraccezione”, hanno dichiarato gli autori.
Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration ha richiesto alle donne di registrarsi su una piattaforma, iPLEDGE, completare il consenso informato e ricevere consulenza sui rischi associati all’utilizzo del farmaco, il che richiede alle donne in età fertile di eseguire test per la gravidanza. Solo i medici registrati e i farmacisti possono prescrivere e dispensare isotretinoina. Ma nonostante questi accorgimenti, studi negli USA hanno documentato un ridotto utilizzo di contraccettivi, una bassa aderenza a programmi di prevenzione e un alto numero di difetti alla nascita e di aborti conseguenti alla somministrazione di isotretinoina.
Fonte: CMAJ 2016
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)