(Reuters Health) – L’ipnosi nella realtà virtuale (Vrh) può aiutare a ridurre l’ansia e il dolore dei bambini dopo l’intervento chirurgico e la necessità di farmaci antidolorifici oppioidi, secondo un nuovo studio pilota. Sono questi i risultati di uno studio pilota presentati alla riunione annuale dell’American Society of Anesthesiologists a San Francisco.
“È stato ben documentato che la riduzione dell’ansia pre-operatoria è correlata alla riduzione del dolore postoperatorio – ha detto il coautore dello studio Girish Joshi ,dell’University of Texas Southwestern Medical School di Dallas – Per nostra conoscenza, questo è il primo studio per valutare l’uso post-operatorio dell’ipnosi nella realtà virtuale nei bambini. Il nostro obiettivo non è solo diminuire il dolore, ma anche diminuire l’uso di antidolorifici”.
Lo studio
Joshi e colleghi hanno arruolato 21 bambini sottoposti a intervento chirurgico per la scoliosi. Tutti hanno ricevuto il consueto trattamento del dolore post-operatorio, che comprendeva analgesia controllata dal paziente con oppioidi, e 10 hanno anche ricevuto supporto con la realtà virtuale dopo l’intervento chirurgico. Il supporto della realtà virtuale comprendeva una sessione di 20 minuti al giorno durante le prime 72 ore dopo l’intervento.
Durante queste sessioni, i bambini indossavano un casco Vrh e occhiali collegati al software. Potevano scegliere uno scenario (spiaggia, sottomarino o camminata in montagna) e ascoltavano parole e musica rilassanti per indurre l’ipnosi.
Solo il 20% dei bambini che hanno partecipato a questo btraccio dell’esperimento è ricorso la morfina endovena nel periodo post-operatorio, rispetto a circa il 63% del gruppo di controllo (P = 0,15). Circa il 38% del gruppo reaktà virtuale ha necessitato di farmaci anti-ansia, rispetto al 100% del gruppo di controllo (P = 0,04). Il consumo totale di morfina post-operatoria dopo 72 ore dall’intervento è stato significativamente inferiore nel gruppo realtà virtuale rispetto al gruppo di controllo (1,18 mg/kg contro 2,15 mg/kg, P = 0,015).
“La morfina è associata a un effetto sedativo che può impedire ai pazienti di mangiare e camminare subito. La significativa riduzione dell’uso di morfina osservato nei pazienti trattati con Vrh significa che possono avere un recupero più rapido”, sottolinea Joshi.
Inoltre, i bambini del gruppo realtà virtuale sono stati in grado di sedersi o camminare più velocemente dopo l’intervento (23 ore contro le 44 del gruppo di controllo, P = 0,004), hanno sofferto meno di vomito (40% contro 83%, P = 0,15) e il loro catetere urinario è stato rimosso prima (20 ore contro 41, P = 0,03). Infine b iambini del gruppo realtà virtuale hanno lasciato l’ospedale prima di quelli del gruppo di controllo.
Fonte: American Society of Anesthesiology 2018
Megan Brooks
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)