Spesso vi sarà capitato di sentirvi “congestionati” e di pensare di avere l’influenza quando invece si tratta di raffreddore. I sintomi infatti possono sembrare gli stessi, ma in realtà ci sono alcune differenze. Ecco le indicazioni dei Centers for disease control (Cdc).
Come distinguerli
Il raffreddore si manifesta più gradualmente, mentre l’influenza è improvvisa, spesso accompagnata da dolori, brividi e febbre, che invece sono insoliti o rari nel raffreddore. I sintomi comuni del raffreddore sono starnuti, naso chiuso, mal di gola, tosse secca e a volte un po’ di spossatezza. L’influenza invece è di solito accompagnata da questi sintomi: febbre o sentirsi febbricitante e con brividi, tosse, mal di gola, naso che cola, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza, e in alcuni casi (anche se più comuni nei bambini) vomito e diarrea. Di solito passa in pochi giorni o meno di due settimane, ma possono svilupparsi alcune complicazioni, come polmonite, bronchite, sinusite e infezioni dell’orecchio. L’influenza inoltre può far peggiorare i problemi di salute cronica, come l’asma o delle insufficienze cardiache.
Le persone più a rischio per le complicazioni dell’influenza sono gli anziani dai 65 anni in su, i malati cronici, le donne incinte e i bambini. Ci sono dei segnali di allarme dell’influenza per cui è bene rivolgersi al medico. Nei bambini, sono il respiro più faticoso, il colorito bluastro, il bere poco, il non interagire ed essere irritabili, e febbre con eruzioni cutanee. Negli adulti a far preoccupare devono essere le difficoltà respiratorie, dolore al petto o all’addome, capogiri improvvisi, confusione, vomito persistente e sintomi che migliorano ma poi ricompaiono con febbre e tosse peggiorata. Nel caso di neonati si aggiungono anche l’incapacità di mangiare, le difficoltà respiratorie, il piangere senza lacrime e pannolini molto meno umidi del solito.