(Reuters Health) – Una buona notizia arriva da uno studio olandese. I bambini nati prematuri da madri con citomegalovirus, che contraggono l’infezione tramite il latte materno, nella prima infanzia non presentano disturbi neurologici conseguenti a questa infezione. conseguenti problemi neurologici.
Lo studio
Joppe Nijman e colleghi, dello University Medical Center di Utrecht, hanno esaminato gli esiti in termini di neurosviluppo, fino ai 6 anni d’età, di 356 bimbi nati pretermine (età gestazionale <32 settimane). Fra questi, 49 neonati (14%) presentavano citomegalovirus post-natale.
All’età corretta (CA) di 16 mesi, i neonati con l’infezione facevano registrate una buona performance di sviluppo neurologico, misurata sulla scala locomotoria Griffiths Mental Development Scales (GMDS).
All’età corretta di 24-30 mesi, i bambini con citameglaovirus e quelli sani non differivano significativamente se confrontati sulla Bayley Scales of Infant and Toddler Development, Terza edizione, o sulla GMDS.
All’età di 6 anni, invece, i neonati con l’infezione ottenevano risultati inferiori di sviluppo neurologico nella Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence, Terza edizione, ma i punteggi medi rientravano nell’intervallo normale, raggiungendo la significatività solo nella subscala del QI verbale (96 vs 103 punti; P=0,046), aspetto che potrebbe essere attribuito a fattori socio-ambientali. Nessuno dei soggetti infettati ha sviluppato una perdita di udito sensorineurale (SNHL). I ricercatori sostengono che, per quanto a loro conoscenza, si tratta del più ampio studio di coorte prospettico che ha analizzato gli esiti in termini di neurosviluppo dei bimbi prematuri con infezione da citamegalovirus dalla nascita alla prima infanzia.
Fonte: Pediatrics 2018
Reuters Staff
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)