(Reuters Health) – L’impianto di materiali volumizzanti, noti tecnicamente come bulking agents, a livello uretrale per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo è efficace a lungo termine, e fa registrare un buon grado di soddisfazione da parte del paziente. È quanto ha evidenziato un gruppo di ricercatori italiani, coordinato da Francesco Plotti del Campus Bio-Medico di Roma, che ha pubblicato uno studio retrospettivo su Menopause.
La premessa
Generalmente, per il trattamento dell’incontinenza da sforzo, si interviene chirurgicamente applicando un cosiddetto sling mediouretrale, ma molti pazienti non vogliono sottoporsi a un’operazione invasiva, oltre al fatto che tanti, soprattutto i più anziani, sono a maggior rischio di complicanze.
Lo studio
Plotti e colleghi hanno valutato l’efficacia a lungo termine e il tasso di soddisfazione del paziente in uno studio che ha coinvolto 63 pazienti, di età compresa tra 56 e 91 anni, che si erano sottoposti all’impianto di un agente di carica a livello uretrale, per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo. Al follow-up, 15 pazienti, pari al 24%, erano guariti, 12, pari al 19%, erano migliorati, mentre per 36 (il 57%), il trattamento era fallito. In particolare, poi, 11 pazienti avevano o sviluppato nuovi sintomi urinari, di cui otto segnalavano di urgenza di urinare e tre nicturia. Tra i pazienti trattati meno di 7,8 anni prima, infine, il tasso di successo complessivo è stato del 42%, mentre tra quelli trattati da poco è arrivato al 44%. “L’impianto di bulking agents è una procedura non invasiva per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo nei pazienti in cui una procedura più invasiva potrebbe aumentare i rischi di complicanze peri-operatorie”, spiega Plotti . “Con questa tecnica “siamo in grado di trattare l’incontinenza anche nei pazienti più anziani, migliorandone la qualità della vita”.
Fonte: Menopause
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)