In 7 giorni aumento casi e ricoveri, faro su 4 regioni

L’inversione di tendenza nell’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia, con una curva tornata a risalire nei vari parametri dopo iniziali segnali di miglioramento, e’  confermata dai dati dell’ultima settimana: nell’arco di 7 giorni, infatti,  sono aumentati i nuovi casi ed i ricoveri, con le maggiori preoccupazioni che si concentrano su 4 Regioni, mentre appare a questo punto piu’ lontano l’obiettivo di raggiungere la quota del 90% di vaccinati entro l’anno.    Nella settimana dal 20 al 26 ottobre, evidenzia il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, si registra “un netto aumento dei nuovi casi settimanali di Covid-19”, passati da 17.870 a 25.585, pari al + 43,2%, anche “se la crescita potrebbe in parte essere legata all’incremento dei tamponi totali” fatti anche per il Green pass.

Ma ad indicare “una maggior circolazione del virus” sono anche i ricoveri, aumentati del 7,5% rispetto alla settimana precedente, e il tasso di positivita’  ai tamponi molecolari.  A livello nazionale, spiega il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, dopo 7 settimane “si registra un’inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali con una media mobile a 7 giorni che passa da 2.553 del 19 ottobre a 3.655 il 26 ottobre”. La crescita dei casi, che potrebbe essere in parte influenzata dall’aumento del 21,1% dei tamponi totali rispetto alla settimana precedente, “sicuramente consegue ad un aumento della circolazione virale per due ragioni: innanzitutto, per l’inversione di tendenza sui ricoveri in area medica, in secondo luogo perche’  a fronte di un rapporto positivi/tamponi antigenici in lieve calo, per l’enorme aumento del denominatore, si registra un incremento del rapporto positivi/tamponi molecolari (dal 2,4% del 19 ottobre al 3,5% del 26 ottobre)”.    Sul fronte ospedaliero, a livello nazionale il tasso di occupazione rimane comunque basso (5% in area medica e 4% in terapia intensiva) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica.    “Abbiamo sentito piu’  volte il generale Figliuolo dire che si vuole raggiungere il 90% della platea vaccinabile: con questi numeri e’  molto difficile capire quando questa percentuale potra’ essere raggiunta: se il declino delle nuove persone vaccinate sara’  sempre maggiore, alla fine dell’anno non arriveremo al 90%”, ha avvertito Cartabellotta.

La situazione e’  preoccupante soprattutto in 4 Regioni, evidenzia inoltre il report settimanale sul Covid-19 di Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari Universita’  Cattolica di Roma). I contagi sono in ripresa e le Regioni piu’  a rischio sono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna. Aumentano inoltre i ricoveri in intensiva: gli ingressi settimanali, rileva Altems, sono stati in media 0,27 per 100mila abitanti, in aumento rispetto ai 7 giorni precedenti (0,24).    “Non siamo ancora lontanamente usciti dalla pandemia”, per cui “certamente ci sara’  un aumento dei casi tra l’autunno e l’inverno, ma non sara’  drammatico, sara’  gestibile: soprattutto ci approcceremo alla terza dose, come stiamo facendo, per i piu’ fragili”, ha commentato Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute. Mentre l’epidemiologa Stefania Salmaso, confermando un aumento di circa il 40% della media dei casi., evidenzia che “il problema e’  che non e’  limitato alle fasce delle eta’  lavorative, e quindi non e’  attribuibile interamente al green pass”, ma questa e’  invece una situazione in cui “effettivamente riteniamo ci sia un genuino incremento dell’incidenza e della circolazione del virus”.

Un quadro confermato dai dati del bollettino giornaliero del ministero, che segnala 4.866 positivi in 24 ore (ieri 4.598), mentre sono 50 le vittime in un giorno. Il tasso di positivita’  e’  allo 0,85%, in calo rispetto all’1% di ieri. Sono invece 347 i ricoverati in terapia intensiva, 6 in piu’  rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 2.609, (sei in meno di ieri).

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