La curiosità ed il desiderio di sperimentare emozioni al limite è tipico dell’età adolescenziale, ma i giovani di oggi orientano questa prerogativa della loro età verso le droghe: sempre più cannabis o succedanei sintetici. Il quadro arriva dalla Relazione al Parlamento sulle droghe appena licenziata dal Dipartimento politiche antidroga.
Il mercato degli stupefacenti in Italia vale ben 14 miliardi di euro. La cannabis si conferma la sostanza psicoattiva più diffusa sia tra la popolazione adulta che tra i giovanissimi: circa un terzo della popolazione ne ha sperimentato gli effetti almeno una volta nella vita, oltre un quarto degli studenti delle scuole superiori ne ha fatto uso nel 2016. Tutti dati in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Ma la percentuale di persone che ricorrono alle cure nei Servizi pubblici non è alta: solo l’11% del totale dell’utenza e i ricoveri ospedalieri da imputare all’uso di cannabis sono il 12% di quelli legati a uso di droghe.
Il dato che più colpisce, però, è che circa 90mila studenti riferiscono di farne uso tutti i giorni o quasi e circa 150mila sembrano farne un uso problematico. Marijuana e hashish sono sostanze sempre più diffuse e rappresentano la quota più ampia del mercato nazionale delle sostanze illecite. I quantitativi di sostanza sequestrati corrispondono, infatti, ad oltre il 90% del totale dei sequestri. Inoltre, le segnalazioni per detenzione di cannabis per uso personale rappresentano l’80% del totale, in aumento rispetto agli anni precedenti.
Nelle preferenze dei teen, subito dopo la marijuana viene la Spice, una sostanza sintetica che emula gli effetti della cannabis. Si presenta come una mistura di erbe ed è facilmente reperibile sul web. Rientra fra le Nps, acronimo che sta per ‘nuove sostanze psicoattive’, che sembrano piacere sempre più ai giovanissimi: gli studenti che hanno consumato almeno una volta Nps sono circa 86.000, il 3,5% degli studenti italiani 15-19enni. Per stimolanti e allucinogeni, invece, tra i ragazzi si registra una tendenza alla diminuzione.
Altro dato allarmante è che un terzo degli studenti minorenni che frequentano le scuole superiori sperimenta ed ‘esplora’ sostanze psicoattive, con la curiosità tipica degli adolescenti: il 2% degli studenti, quasi 50.000 ragazzi, ha riferito di aver assunto una o più volte sostanze senza conoscerne la tipologia. Un fenomeno che sembra trovare conferma tanto nel numero di minori ricoverati per conseguenze derivanti dall’uso di sostanze, quanto in quelli fermati dalle Forze dell’Ordine e segnalati ai Prefetti per detenzione di sostanze per uso personale o coinvolti in attività legate a spaccio e detenzione.
Per quanto riguarda la popolazione generale, in Italia circa una persona su tre (33,5%) di età compresa tra i 15 e i 64 anni ha consumato almeno una sostanza illegale nella vita e circa una su 10 (10,3%) ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Le percentuali aumentano se si analizza la popolazione di età compresa tra i 15 e i 34 anni, dove la percentuale di coloro che hanno fatto uso nella vita di una qualsiasi sostanza illegale raggiunge il 43%.
La Relazione di quest’anno è stata pubblicata sul sito del Dipartimento senza alcun annuncio, come ha denunciato l’Associazione Luca Coscioni che ne ha dato notizia, e che sottolinea anche l’assenza, da otto anni, di una Conferenza nazionale sulle droghe che invece per legge dovrebbe tenersi ogni tre anni.