Scoperta una nuova cura per i pazienti affetti da cancro del pancreas in stadio avanzato. Un gruppo internazionale di scienziati guidati da Davide Melisi, ha dimostrato che la molecola galunisertib è in grado di inibire l’attività del TGFβ, uno dei fattori principali di crescita e diffusione della malattia. Il nuovo farmaco in aggiunta a una chemioterapia standard con gemcitabina, comunemente impiegata contro questa patologia, può infatti aumentare in maniera statisticamente significativa la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione dalla malattia in pazienti affetti da cancro del pancreas avanzato con un profilo di tossicità molto favorevole.
I risultati della sperimentazione clinica con galunisertib sono stati presentati al meeting annuale dell’American Association for Cancer Research, tra i più importanti congressi mondiali per la ricerca sul cancro che si tiene a New Orleans. “Il cancro del pancreas – ha dichiarato Melisi – è una delle neoplasie umane più letali e meno esplorate. La prognosi severa dei nostri pazienti è fondamentalmente legata ai fenomeni di metastatizzazione precoce durante lo sviluppo di questa malattia che sono responsabili dell’esordio già avanzato della maggior parte dei casi, dell’aggressività intrinseca di questa malattia e, soprattutto, dall’efficacia limitata dei trattamenti correnti con farmaci chemioterapici classici. Per questo negli ultimi anni, ci siamo concentrati nello studio del ruolo dei diversi segnali indotti dal TGFβ che sono la ragione della particolare resistenza del cancro del pancreas ai diversi farmaci chemioterapici classici in diversi modelli preclinici”.
La sperimentazione clinica internazionale è stata condotta a Verona nel Centro di Ricerche Cliniche, Crc, dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, per valutare l’efficacia e la tollerabilità del trattamento con gemcitabina in combinazione con il nuovo farmaco in 156 pazienti affetti da cancro del pancreas avanzato.