Ictus: rischio ridotto nei pazienti che assumono clopidogrel e aspirina

ictus(Reuters Health) – Il clopidogrel associato all’aspirina, rispetto alla sola aspirina, può ridurre il rischio di ictus in alcuni pazienti con ictus minore o attacco ischemico transitorio (TIA), se i pazienti non sono portatori di varianti del gene CYP2C19 e il trattamento dei sintomi è iniziato entro 24 ore dall’evento. Wang Yongjun, del Capital Medical University di Pechino, e i suoi colleghi hanno genotipizzato tre principali alleli di CYP2C19 (*2, *3, e *17) di oltre 5000 pazienti cinesi arruolati nello studio CHANCE con TIA o ictus ischemico acuto minore entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi. Due terzi di questi erano uomini con età media di 62,4 anni.

Lo studio CHANCE
CHANCE è uno studio in doppio cieco in cui i pazienti sono stati randomizzati nel braccio clopidogrel+aspirina, solo aspirina o placebo. I risultati, appena presentati da Jama, si riferiscono a un sottogruppo di pazienti. Dei 2.933 pazienti nel sottogruppo, 1.207 (41,2%) erano non portatori e 1.726 (58,8%) erano portatori di due dei tre alleli responsabili della perdita di funzione. I ricercatori hanno osservato che un nuovo ictus si è verificato nel 8,3% del gruppo clopidogrel-aspirina e nell’11,4% del gruppo solo aspirina entro 90 giorni di follow-up.Il team ha trovato risultati simili per l’esito composito secondario (ictus ischemico, ictus emorragico, infarto miocardico o morte vascolare).

I commenti
“Tra i pazienti con ictus ischemico minore o attacco ischemico transitorio, l’uso di clopidogrel più aspirina rispetto alla sola aspirina ha ridotto il rischio di un nuovo ictus  solo nel sottogruppo di pazienti che non erano portatori degli alleli perdita-di-funzione di CYP2C19. Questi risultati supportano un ruolo di CYP2C19 nell’efficacia di questo trattamento”, hanno concluso i ricercatori. Il coautore Yuesong Pan, del Capital Medical University, ha spiegato che “la genotipizzazione deve essere eseguita prima di prendere clopidogrel per la prevenzione secondaria dell’ictus”.

Fonte: JAMA 2016

Larry Hand

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 

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