Ibuprofene dopo intervento alle tonsille peggiorerebbe il sanguinamento

 

(Reuters Health) – Usare l’ibuprofene come antidolorifico nei bambini che si sottopongono a tonsillectomia potrebbe aumentare la gravità del sanguinamento dopo l’intervento. A dimostrarlo è stato uno studio coordinato da Pamela Mudd, del Children’s National Medical Center di Washington. La ricerca è stata pubblicata su JAMA Otolaryngology Head and Neck Surgery.

L’attuale situazione
Anche se l’ibuprofene potrebbe potenzialmente aumentare le emorragie e i tempi di sanguinamento, visto che inibisce l’aggregazione delle piastrine e il trombossano A2, evidenze recenti suggerirebbero che il farmaco non è associato a questa complicanza, tanto che le linee guida per l’intervento di asportazione delle tonsille rilasciate nel 2011 dall‘American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgery sono a favore dell’utilizzo di ibuprofene piuttosto che di analgesici narcotici, per la gestione del dolore. Tuttavia, secondo questo studio, il primo e più vasto ad esaminare la gravità delle emorragie post tonsillectomia utilizzando le trasfusioni come indicatori di tale gravità, l’assunzione di ibuprofene sarebbe associata ad un aumento dell’intensità dei sanguinamenti, e in particolare, il rischio di trasfusioni sarebbe triplicato.

Lo studio
Mudd e colleghi hanno condotto uno studio retrospettivo prendendo in considerazione 6.710 pazienti, di età media 5,4 anni, che si sono sottoposti a tonsillectomia in un periodo compreso tra il 2011 e il 2014 presso il Children’s Hospital di Philadelphia. Complessivamente, 222 dei pazienti in studio, pari al 3,3%, avrebbero sofferto di emorragie che hanno richiesto un controllo chirurgico; mentre 15 pazienti, il 6,8% di questi, aveva richiesto una trasfusione. Dall’analisi multivariata dei dati, è emerso che il rischio di trasfusione sarebbe triplicato tra i bambini che assumono ibuprofene. “Lo studio non dimostra che l’ibuprofene aumenta il rischio di sanguinamento, ma che potrebbe aumentare la gravità o la quantità di sanguinamento, dal momento che i bambini che assumevano questo farmaco erano più frequentemente sottoposti a trasfusioni dovute a emorragia”, ha sottolineato la ricercatrice americana alla Reuters Health. Secondo quanto dichiarato in un editoriale che accompagnava l’articolo da Michael Cunningham, del Children’s Hospital di Boston, passare dall’uso dell’ibuprofene a quello degli analgesici narcotici per la gestione del dolore potrebbe portare benefici ai pazienti, anche se resta da determinare il valore di questi benefici rispetto all’aumento della gravità dei sanguinamenti, sul lungo periodo.

JAMA Otolaryngology Head and Neck Surgery

Autore: Joan Stephenson

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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