Olandesi 1 – Watussi 0. Il popolo arancione batte il continente nero in fatto di altezza. A
stabilirlo è stato il più grande studio mai compiuto in materia, i cui risultati sono pubblicati su eLife, che vede gli olandesi al primo posto tra gli uomini e le lettoni tra le
donne. A influenzare l’altezza, ammoniscono gli esperti, più che i geni sono fattori ambientali come le condizioni socioeconomiche o gli stili di vita, come dimostra anche il caso dell’Italia che ha migliorato molto la posizione in un secolo.
Lo studio
Gli autori della NCD Risk Factor Collaboration, un network di 800 scienziati coordinati dall’Imperial College di Londra, hanno analizzato quasi 150 studi sull’altezza in 200 paesi, che coprono persone che avevano almeno 18 anni dal 1896 al 1996. I più alti del mondo sono risultati gli olandesi, con 1.83 centimetri di media, seguiti da belgi ed estoni. Tra le donne le lettoni guidano con 1.70 centimetri di media, seguite da olandesi ed estoni. I più bassi al mondo sono gli abitanti di Timor Est, 1.60 centimetri, mentre le donne del Guatemala sono in ultima posizione arrivando a malapena a 1.60.
Più che all’altezza assoluta, sottolinea però lo studio, la misura significativa da guardare è l’aumento o la diminuzione nel corso degli anni, che sono direttamente correlati alla qualità della vita. “C’è una grossa differenza tra paesi – spiega Simona Giampaoli, ricercatrice dell’Istituto Superiore di sanità, che ha partecipato allo studio – Gli effetti benefici sull’altezza dipendono da un migliore status nutrizionale, dal livello educazionale, dalla nutrizione in gravidanza”.
“Un esempio interessante è che all’inizio del ‘900 gli Usa erano uno dei primi paesi, oggi invece sono arretrati in classifica e l’altezza cala, al contrario dei paesi del nord Europa. Se un paese ha migliorato molto sicuramente la genetica è importante, ma molto più lo sono i fattori socioeconomici, questo significa che molto si può fare in termini di miglioramento delle condizioni”.
Gli uomini italiani secondo lo studio sono passati dal posto 57 al mondo al 29, con un’altezza media di un metro e 75 cresciuta di 10 centimetri nel periodo considerato, mentre le donne sono passate dal 55 al 32, crescendo di circa 7 centimetri fino a un metro e 63. “Spagna e Italia ancora continuano a crescere – sottolinea l’esperta – Noi abbiamo una grande fortuna, per il cibo ma anche per lo stile di vita, abbiamo temperature miti e possibilità di muoverci fuori casa tutto l’anno, dobbiamo però stare attenti a non perderla. Anche a questo servono questi studi, a capire chi va meglio e imitarlo”.
Chi invece ancora non si è adattato alle nuove misure del mondo è l’industria del design, sottolinea Lorenzo Capobianco, docente di architettura alla Seconda Università di Napoli. “Fin dai tempi di Leonardo l’architettura moderna, intesa in senso ampio, si è basata sulle dimensioni dell’uomo – spiega – non a caso Le Corbusier diceva che l’architettura era fatta per essere guardata da un uomo che si trova a un metro e 63 da terra. Al giorno d’oggi però il mondo del design industriale non tiene il passo, siamo fermi ancora alle misure degli anni ’50 e ’60 mentre nelle produzioni artigianali è più facile adattarsi. Servirebbe una nuova standardizzazione”.