Effettuare un esame del capello prima di sottoporsi ad un percorso di fecondazione assistita potrebbe essere utile per capire quante probabilità di successo ci sono. A rivelarle infatti sarebbe la presenza eccessiva dell’ormone dello stress, il cortisolo. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Psychoneuroendocrinology e condotto da ricercatori dell’Università di Nottingham, nel Regno Unito.
Lo studio
La fecondazione in vitro è una tecnica di riproduzione assistita in cui le uova vengono recuperate dalle ovaie e fecondate in laboratorio prima di essere impiantate nell’utero. Il tasso di successo medio è del 25-30% per ciclo e ad incidere sono diversi fattori come età, indice di massa corporea, storia riproduttiva e condizioni cliniche. Ma, secondo alcuni studi, anche lo stress gioca un ruolo importante.
Il dibattito nella comunità scientifica è aperto, ma il team di Nottingham ha sottolineato come studi precedenti avessero analizzato solo il livelli di cortisolo presenti in saliva, sangue e urine, che possono fornire però una visione solo a breve termine. Hanno quindi preso in esame campioni di capelli, che permettono di misurare i livelli di cortisolo cumulativi nel corso degli ultimi 3-6 mesi. Allo studio hanno partecipato 135 donne (età media di 35 anni), che si sono sottoposte a fecondazione in vitro tra dicembre 2012 e aprile 2014.
Le concentrazioni di cortisolo sono state valutate sia nella loro saliva che nei capelli. Le donne con alti livelli di cortisolo nei capelli avevano il 27% in meno di probabilità di rimanere incinta, rispetto a chi aveva livelli bassi, ovviamente escludendo altri fattori che potrebbero influenzare i risultati. La presenza dell’ormone nella saliva invece non risultava avere particolare collegamento.