(Reuters Health) – Secondo nuovi risultati pubblicati sulla rivista Circulation, arricchire la dieta di acido folico riduce il rischio di certi difetti cardiaci congeniti non cromosomici (CHD). “I risultati sottolineano l’importanza di assumere un maggior quantitativo di acido folico durante il periodo peri-concezionale”, dice K.S. Joseph della University of British Columbia di Vancouver, principale autore dello studio . “Tutte le donne che prevedono di rimanere incinte dovrebbero assumere acido folico regolarmente”, ha aggiunto. I difetti del tubo neurale sono calati di quasi il 50% dopo che il Canada ha reso obbligatoria l’integrazione di acido folico. Anche se esistono evidenze del fatto che tale integrazione abbia ridotto anche i difetti cardiaci congeniti non cromosomici, Joseph e colleghi affermano che questi studi non hanno spiegato l’effetto dei cambiamenti nel tempo sui fattori di rischio di CHD conosciuti.
Lo studio
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato tutti le nascite di bambini vivi o morti a partire dalla ventesima settimana di gestazione, tra cui interruzioni di gravidanza in fase avanzata, avvenute in Canada (tranne che in Quebec e Manitoba) dal 1990 al 2011. Gli studiosi hanno verificato i cambiamenti nel tempo di età materna, diabete mellito prima della gravidanza, preeclampsia pretermine, parto gemellare e interruzione di gravidanza. Si sono verificate quasi sei milioni di nascite di bambini vivi, morti e interruzioni di gravidanza, tra cui 72.591 casi di difetto cardiaco congenito alla nascita e durante l’infanzia. L’analisi del gruppo di lavoro si è focalizzata su 66.980 casi di difetto cardiaco congenito non cromosomico.
I risultati
Nel complesso, sono stati riscontrati 12.3 CHD ogni 1000 nascite. L’assunzione di integratori di acido folico è stata associata a una riduzione di difetti conotruncali (adjusted rate ratio 0.73), coartazione dell’aorta (aRR 0.77), difetti settp-ventricolari (aRR 0.85) e difetti setto-atriali (aRR 0.81).
Tuttavia, non è stata osservata una riduzione significativa di difetti cardiaci non conotruncali e anomalie del sistema circolatorio.”Anche se l’integrazione nella dieta di acido folico era volta alla riduzione di difetti del tubo neurale, questo intervento basato sulla popolazione potrebbe aver avuto anche un effetto benefico su tipi specifici di CDH, che in forma aggregata sono più comuni”, concludono Joseph e colleghi.
Lo studio è stato condotto sotto l’egida del Sistema di Sorveglianza Perinatale Canadese dell’Agenzia per la Salute Pubblica del Canada.
Fonte: Circulation 2016
Anne Harding
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)