In che modo capiamo se c’è o no quella chimica, quella scintilla che fa scattare l’attrazione tra due persone? Oppure, più semplicemente, come percepiamo se possiamo piacere o meno ad un nuovo collega di lavoro? A rispondere a queste domande è una meta-analisi di 309 studi pubblicata sul Psychological Bulletin e condotta dall’Università di Alberta.
La ricerca ha identificato i comportamenti principali che tutti noi mettiamo in atto quando ci piace qualcuno e vogliamo instaurare fiducia, ma ha anche dimostrato che uomini e donne in tutte le culture usano comportamenti simili a gradi altrettanto simili.
Segnali sì
Tra i segnali che indubitabilmente indicano che all’altra persona piacciamo vi è il cercare la vicinanza fisica, il mimare i comportamenti (copiare i movimenti) e l’avviare la conversazione, seguiti dal contatto visivo, cioè dal guardare dritto negli occhi, dall’annuire, dal sorridere e dal ridere vero e proprio.
Segnali no
Scuotere i capelli, inclinare la testa o protendersi verso l’altra persona non sono invece, a differenza di ciò che forse si potrebbe pensare, comportamenti correlati all’attrazione secondo la meta-analisi.