(Reuters Health) – I fumatori che convivono con un’infezione da HIV e assumono antiretrovirali sarebbero più a rischio di morire di cancro del polmone piuttosto che di AIDS. È la conclusione a cui è giunto uno studio pubblicato da JAMA Internal Medicine e guidato da Krishna Reddy, del Massachusetts General Hospital della Harvard Medical School di Boston.
Lo studio
Secondo le stima fatta dai ricercatori, circa 60mila dei 644.200 adulti di età compresa tra 20 e 64 anni in terapia contro l’HIV negli USA moriranno di cancro del polmone entro gli 80 anni, se non smettono di fumare.Più del 40% delle persone che vivono con l’HIV negli USA fuma sigarette, una prevalenza più che doppia rispetto a quella della popolazione generale. Per lo studio, i ricercatori hanno stimato la probabilità di morire di cancro del polmone tra le persone che iniziavano la cura contro l’HIV ed erano fumatori e quelli che smettevano nel corso degli anni. Dai risultati è emerso che le persone con HIV che hanno continuato a fumare avevano una probabilità dalle sei alle 13 volte maggiore di morire di cancro del polmone rispetto a cause tradizionali correlabili all’AIDS. Tra gli uomini che fumavano e non smettevano, i ricercatori hanno stimato che il 29% di quelli che fumano di più morirà di cancro del polmone entro gli 80 anni di età, così come moriranno entro quest’età il 23% dei fumatori moderati e il 19% di quelli ‘leggeri’.
Per le donne, le percentuali, a seconda del numero di sigarette fumate ogni giorno, andavano, rispettivamente, dal 29% al 21% e al 17%. In compenso, sia gli uomini che le donne che decidono di smettere vedono il rischio di morire di cancro del polmone scendere drasticamente. “L’utilizzo diffuso degli antiretrovirali consente oggi alle persone affette da HIV di vivere più a lungo, ma questi pazienti stanno morendo di cancro a tassi superiori rispetto a quelli riscontrati tra la popolazione generale”, sottolinea Reddy . “Il cancro del polmone è il principale tra questi tumori”.
“Le persone con HIV hanno probabilmente una sopravvivenza ridotta o perché vengono diagnosticate di tumore del polmone quando il cancro è già avanzato o perché il loro sistema immunitario è compromesso ed è meno capace di tollerare i trattamenti antitumorali” spiega Ronald Mitsuyasu, della David Geffen School of Medicine all’Università della California di Los Angeles. “Questo potrebbe anche essere dovuto in parte o principalmente alla più diffusa abitudine al fumo”.
Fonte: JAMA Internal Medicine
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)