(Reuters Health) – Fumare marijuana aumenta il rischio di tosse, la produzione di muco escreto e dispnea. È quanto evidenzia una review guidata da Mehrnaz Ghasemiesfe, dell’Università della California di San Francisco, e pubblicata da Annals of Internal Medicine.
La premessa
Le sigarette di marijuana contengono particolato, gas tossici, specie reattive dell’ossigeno, idrocarburi policiclici aromatici a concentrazioni molto più elevate di quelle del tabacco. Diversi studi hanno evidenziato che la marijuana sia associata a un’infiammazione bronchiale simile a quella provocata dalle sigarette tradizionali.
Lo studio
I ricercatori hanno preso in considerazione 22 studi per determinare se l’uso di marijuana fosse associato a sintomi respiratori, malattia ostruttiva polmonare e cambiamenti nella funzionalità polmonare. Tra gli individui rientrati nell’osservazione, 1.255 avevano avuto più di 10 anni di esposizione continua, mentre per 756 fumatori solo di marijuana l’esposizione superava i 20 anni.
I risultati
Dal confronto tra i fumatori di marijuana e i non fumatori, è emerso per i primi un aumento del rischio di tosse pari a 2,04 volte, un aumento del rischio di una maggiore produzione di espettorato di 3,84 volte e un aumento del 55% del rischio di dispnea. Analisi simili da studi cross-sectional hanno evidenziato che l’uso di marijuana è associato a un aumento del rischio di tosse di 4,37 volte, un aumento del rischio di espettorato di 3,4 volte e un 56% aumento del rischio di dispnea.
Fonte: Annals of Internal Medicine
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)