(Reuters Health) – Il frenulo linguale corto, anche detto anchiloglossia, è associato a un aumento significativo del rischio di disturbi respiratori del sonno (SDB) in bambini in età scolare.
Questa evidenza emerge da uno studio condotto da ricercatori dell’Università Sapienza di Roma e pubblicato da Sleep Medicine.
Lo studio, online il 23 ottobre su Sleep Medicine, mostra che il 23% dei bambini con anchiloglossia aveva il triplo delle probabilità rispetto agli altri di avere risultanze riconducibili a SDB.
“Ipotizziamo che un frenulo linguale corto favorisca cambiamenti craniofacciali che, in ultima istanza, limitano la dimensione del lume delle vie aeree superiori e predispongono i bambini a SDB”, dice Maria Pia Villa, autrice principale dello studio. “Un approccio multidisciplinare precoce e lo screening per SDB sono utili per riconoscere questa anomalia anatomica”.
L’anchiloglossia è un’anomalia congenita definita come lunghezza della lingua libera pari o inferiore a 16 mm. La patologia restringe il movimento della lingua, alterandone la funzionalità, la forma delle arcate dentali e la loro occlusione.
Lo studio
Lo studio ha reclutato 504 bambini (età dai 6 ai 14 anni, età media 9,6) di una scuola di Roma. Per ogni partecipante, i ricercatori hanno completato uno sleep clinical record (SCR) includendo punteggio OSAS, anomalie del naso, dell’orofaringe, occlusione dentale e craniofacciale e sintomi di disattenzione e iperattività.
Un punteggio SCR pari o superiore a 6.5 era considerato “positivo” ed associato a un rischio elevato di OSAS, un indice di apnea-ipopnea ostruttiva di più di un episodio all’ora.
42 partecipanti (l’8,3%) avevano un punteggio SCR positivo. Questi bimbi avevano prevalenze più elevate di malocclusione, deviazione del setto nasale, palato arcuato, respirazione con la bocca, ipertrofia adenotonsillare e frenulo linguale corto rispetto ai soggetti con punteggi SCR più bassi.
Dopo l’aggiustamento per altri fattori di rischio per OSAS come età, sesso, forza della lingua e obesità, i bambini con un frenulo linguale corto presentavano probabilità 2,98 volte superiori di SCR positivo rispetto a quelli con un frenulo di lunghezza normale (P=0,012).
Maria Pia Villa, a capo del Centro regionale per i disturbi del sonno dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma, ricorda che a seconda della gravità dell’anchiloglossia, l’odontoiatria pediatrica offre varie opzioni di trattamento, come osservazione, logopedia, frenotomia e frenectomia.
Fonte: Sleep Medicine 2019
Scott Baltic
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)