Eliminare crisi epilettiche nel 90% dei casi nell’arco di 3 mesi. A riuscirci potrebbe essere un dispositivo per ora testato su topi, dando una nuova speranza ai quasi 60 milioni di persone nel mondo che ne soffrono. Lo studio, svolto in collaborazione con il laboratorio LTTA del Tecnopolo di Ferrara, l’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, l’Università svedese di Lund e la biotec statunitense Gloriana Therapeutic nell’ambito del progetto europeo Epixchange che in quattro anni ha ricevuto fondi complessivi per un milione e mezzo di euro, è stato pubblicato sul Journal of Neuroscience.
Il dispositivo
Si tratta di una capsula tipo quelle dei farmaci, ma di dimensioni molto più ridotte, in grado di produrre e rilasciare nell’ippocampo una sostanza capace di ripristinare l’attività fisiologica delle cellule malate. Il sistema è stato sviluppato da un team di ricercatori guidato dall’Università di Ferrara ed è stato testato con successo, in fase preclinica, sui ratti. “Oltre a una rapida e progressiva riduzione delle crisi epilettiche, meno 75% nell’arco di due settimane e meno 93% nell’arco di due mesi – spiega Michele Simonato, che ha guidato lo studio – il dispositivo riduce significativamente anche i sintomi legati allo stress e migliora di molto le capacità cognitive”.
La mini-capsula, che ora andrà testata sull’uomo, rilascia in maniera costante una particolare molecola, il fattore GDNF (‘Glial cell line-derived neurotrophic factor’), in grado di ripristinare “la normale attività elettrica del tessuto nervoso” e di correggere “in parte il danno prodotto dalle crisi”. Il trattamento, sottolinea il ricercatore, “è in grado di correggere anche le alterazioni dei tessuti cerebrali che sono associate all’epilessia” e questo “fa sperare che l’approccio possa dare ottimi risultati clinici nel bloccare le crisi e fermare la progressione della malattia”.
.