“Noi sicuramente daremo il farmaco a tutti, un piano di eradicazione ragionevole della malattia ha bisogno tra i sei e gli otto anni, un anno e mezzo è già passato quindi per il 2022 è possibile che riuscirci”. Queste le parole di Luca Pani, direttore dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, in un’intervista a Presadiretta (Rai) in onda su Rai3 a proposito dell’Epatite C e dei costosi farmaci per combatterla e di cui è stata fornita una sintesi. ”Eliminare l’infezione è sicuramente utilissimo perché evita che la malattia vada avanti – sottolinea Pani – ma se la malattia ancora non c’è, cioè c’è l’infezione ma il grado di fibrosi nel fegato è minimo o addirittura è nullo, quel paziente può aspettare. Arriveranno dei farmaci che cureranno in meno tempo con meno effetti collaterali e che costeranno di meno”.
In merito alla polemica sul costo elevatissimo del farmaco Pani ha sottolineato che ”stiamo acquistando al prezzo più basso d’Europa. Non possiamo rivelare i dettagli dell’accordo negoziale perché questo invaliderebbe l’accordo e quindi perderemmo questo enorme vantaggio, si può dire che abbiamo chiuso un contratto, ed è pubblico, a 750 milioni di euro per 50 mila pazienti il che ci da un prezzo medio di 15 mila euro a trattamento”. E sul costo del farmaco è intervenuto anche Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, secondo il quale il prezzo strappato dall’Aifa è ancora troppo alto e impedisce di curare tutti i malati. Rossi ricorda anche che la Regione Toscana aveva indetto una gara d’appalto invitando le case farmaceutiche a presentare un’offerta. Per Pani, però, ”la soluzione è andare a gare sovranazionali, non regionali. Se c’è stato un errore nella nostra capacità negoziale non è stato come Paese – conclude Pani – ma è stato come continente europeo. Noi dobbiamo negoziare in maniera multinazionale contro le multinazionali”.