Sono ben 10 milioni le persone che in Europa soffrono di epatite B o C, la maggior parte dei quali senza saperlo e ogni anno l’Ue registra 57mila nuove diagnosi di una di queste infezioni. I numeri aggiornati sono del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), resi noti in occasione della giornata mondiale dedicata alla malattia che si celebra oggi.
Elimination
Lo slogan di quest’anno è semplicemente Elimination, dopo che per la prima volta l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha fissato l’obiettivo che entro il 2030 l’epatite non sia più un problema di salute pubblica. L’Europa è però ancora lontana dall’imboccare la rotta giusta, segnalano i numeri dell’Ecdc. Nel 2014, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, gli stati membri hanno riportato 22.442 casi di epatite B e 35.231 di C. Se dal 2006 il tasso di epatite B acuta è dimezzato grazie ai vaccini, nello stesso periodo quello di HCV si è alzato di quasi il 30%.
“Per eliminare l’epatite virale in Europa dobbiamo lavorare insieme per aumentare le diagnosi e i trattamenti, oltre che migliorare i programmi di prevenzione – afferma Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc – Allo stesso tempo dobbiamo migliorare i sistemi di sorveglianza, perché i dati in molti paesi dell’Unione Europea sono insufficienti”. Se l’Europa arranca, il mondo è messo anche peggio, afferma l’Oms. Solo uno su 20 tra chi ha l’infezione, sottolinea un comunicato, ha fatto il test, e solo uno su 100 è sotto terapia.