Sono troppi gli strumenti per elettrocardiogrammi low cost negli ospedali con il rischio di non avere una garanzia di diagnosi corretta. Ad affermarlo è l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), durante il congresso di Rimini.
“Negli ospedali italiani c’è un’invasione di elettrocardiografi economici e non a norma rispetto alle moderne linee guida – sottolinea il presidente Michele Gulizia – Un parco di apparecchi spesso di provenienza orientale che è ormai pari al 60% della dotazione di strumenti per l’elettrocardiogramma negli ospedali italiani. A pagarne il prezzo sono i cardiologi indotti in errore e i pazienti”.
Durante il congresso Gulizia presenta un documento per una maggiore precisione e appropriatezza del segnale degli elettrocardiografi realizzato dalla stessa Anmco e firmato insieme con l’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) e la Società italiana di telemedicina e sanità elettronica (Sit). “I nostri figli oggi utilizzano playstation evolute, come noi utilizziamo aggiornate tecnologie email e di comunicazione; invece il parco degli elettrocardiografi italiani è molto vecchio e in tanti casi non consente di eseguire elettrocardiogrammi secondo le attuali norme e le migliori e più aggiornate linee guida”.