Ecstasy non per sballarsi ma per curarsi. L’idea è made in USA dove, dopo l’ok della Food and drug administration (Fda), è partita una sperimentazione su larga scala su reduci di guerra in gravi condizioni mentali dopo shock sul campo di battaglia.
L’autorizzazione a test di fase 3 significa che si tratta dell’ultimo passo prima della probabile approvazione dell’ecstasy nella nuova veste di medicina. Le prime sperimentazioni sono state condotte su circa 130 pazienti post-traumatici dallo psichiatra Michael Mithoefer del South Carolina: i test consistono nell’uso della droga in ‘situazione controllata’ ossia sotto la supervisione del terapista che aiuta il malato a rivivere gli eventi traumatici sotto l’effetto dell’ecstasy.
Dopo solo tre dosi e sessioni, il 56% dei pazienti è migliorato nettamente, ed alla fine dei test due terzi dei malati non erano nemmeno più classificati come post-traumatici. Se verrà approvato, il nuovo ‘farmaco’ verrà comunque utilizzato sempre in presenza di medici o psicologici.