(Reuters Health) – La stimolazione muscolare profonda, anche conosciuta come deep dry needling (DDP), a livello dei trigger points miofasciali, avrebbe effetto nell’alleviare il dolore cronico a livello del collo. A dimostrarlo è stato uno studio spagnolo, coordinato da Ester Cerezo-Tellez dell’Università di Alcala, a Madrid, pubblicato su Pain.“Il dato più importante emerso dalla nostra ricerca – ha spiegato la ricercatrice spagnola – riguarda il dato dell’efficacia del DDP su dolore, soglia del dolore alla pressione, forza muscolare, possibilità dei movimenti, funzione e qualità della vita, che sembrano esserci già dopo due sessioni di trattamento. Oltre al fatto che gli effetti perdurano dopo sei mesi di follow-up”, ha aggiunto.
La prevalenza del dolore al collo durante tutta la vita, nella popolazione generale, arriverebbe anche al 71%. Alcuni studi hanno dimostrato che la stimolazione muscolare profonda dei trigger points, delle piccole zone dei fasci muscolari particolarmente contratte, può alleviare il dolore, migliorare il numero di movimenti possibili e aumentare la soglia del dolore. Tuttavia, si tratta principalmente di piccoli studio senza gruppi di controllo e con brevi periodi di follow-up.
Lo studio
Cerezo-Tellez e colleghi hanno valutato l’efficacia della stimolazione muscolare profonda dei trigger points associata a stretching passivo in confronto al solo stratching passivo su 130 persone che soffrivano di dolore al collo non specifico, e attribuibile a sindrome miofasciale dolorosa, e con trigger points attivi nei muscoli della zona cervicale. Entrambe le terapie sono state eseguite due volte a settimana per due settimane, per un totale di quattro sessioni di trattamento. Tutti, tranne un paziente in ogni gruppo, hanno portato a termine la terapia.
I risultati
L’intensità del dolore soggettiva è risultata diminuita di più tra le persone del gruppo che si era sottoposto anche a DDP dei trigger points, rispetto a quelle che avevano fatto solo stretching passivo. La riduzione del dolore percepito, inoltre, è stata registrata anche per i sei mesi di follow-up. Entrambi i gruppi di trattamento hanno riscontrato un aumento della soglia del dolore provocato dalla pressione e della forza dei muscoli del collo, così come una riduzione della difficoltà di muovere il collo. E i miglioramenti sono risultati più evidenti tra il gruppo che si è sottoposto anche a stimolazione muscolare profonda. L’unico problema riscontrato con il DDP è stato qualche caso di dolore localizzato e lividi, che si sono risolti nel giro di una settimana.
“Nel nostro studio abbiamo analizzato il significato clinico del risultato e, dal nostro punto di vista, il fatto che ci sia un vantaggio clinico rilevante è molto importante – ha sottolineato la ricercatrice spagnola – visto che i nostri pazienti sanno solo se si sentono meglio o peggio”. Questa terapia, comunque, come qualsiasi altra tecnica contro la sindrome miofasciale dolorosa “deve essere applicata nei posti giusti per essere efficace, il che enfatizza l’importanza di una diagnosi corretta”, ha concluso Cerezo-Tellez.
Fonte: Pain 2016
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)