100 milioni di europei colpiti di cui la metà over 65. Questi i numeri del dolore cronico. Per questo motivo al Parlamento Europeo è stata presentata la “Carta Europea dei diritti dei cittadini over 65 con Dolore Cronico” che ha lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni di tutta Europa a considerare la fine del dolo un diritto sociale. Solo aprendo l’accesso a tutti i cittadini con dolore cronico a terapie altamente tecnologiche si potrà sconfiggere questa piaga.
L’iniziativa, opera della Senior International Health Organization, (Siha) e FederAnziani, a cui ha aderito Pain Alliance Europe, ha visto il coinvolgimento di tantissimi europarlamentari. L’obbiettivo immediato è ottenere che la maggioranza più uno degli europarlamentari firmi la Carta, in modo che automaticamente venga pubblicata dalla Gazzetta ufficiale della Unione Europea, creando i presupposti perché la Commissione metta a punto una proposta legislativa. “Il dolore cronico – ha osservato Roberto Messina, presidente Senior Italia Federanziani – è stato un fenomeno sottovalutato, ma non si tratta solo di cefalea; è un male che colpisce 100 milioni di persone e che può essere battuto”.
“Il dolore – ha aggiunto il Presidente di Siha, Elio D’Orazio – non è assolutamente inevitabile: dobbiamo sconfiggere tutti assieme questo falso mito”. Un problema che provoca costi, anche economici, enormi: si calcola che l’impatto dei costi sanitari totali diretti ed indiretti per le patologie di dolore cronico sul Pil dei 28 Stati Membri vari dal 2% al 2,9% dell’Irlanda, con una media Ue del 2,4% ed un costo pari a 271 miliardi di euro all’anno. “Curare questo fenomeno – ha spiegato il prof Gianni Colini Baldeschi, specialista della terapia e della diagnosi del dolore – oltre che a far star meglio i paziente, farebbe risparmiare molti soldi alle casse pubbliche”.