Sono circa 8 milioni gli italiani che soffrono di disturbi sessuali e la cosa più grave è che vengono ignorati dal Servizio Sanitario Nazionale, tanto che tali problematiche non sono inserite neanche nei Lea.
Chi ha qualche problema, sottolinea la Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) nel suo Libro Bianco, si deve rivolgere spesso ad altri specialisti, come i chirurghi urologi, e rischia di non trovare nella propria regione un centro di riferimento. Per aiutare le coppie, sottolineano gli esperti riunitisi a Roma, arriveranno dei ‘bollini di qualità’ per individuare gli specialisti più idonei. Secondo il Libro Bianco, il primo mai realizzato sul tema in Italia, l’80% dell’offerta di visite arriva dai chirurghi urologi e il 20% dagli endocrinologi. Per i test diagnostici, i pazienti sono costretti a vagare fra i reparti, e l’85-90% deve rivolgersi a varie specialità per test sul liquido seminale. Inoltre quasi il 90% delle indagini strumentali non viene offerto da strutture di andrologia medica ma da altri reparti, che non sempre posseggono la necessaria alta specializzazione.
Dal documento emerge anche una assistenza pubblica a ‘macchia di leopardo’, in cui accanto a Regioni come Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio dove esiste almeno un centro di eccellenza andrologica, in Lombardia, Piemonte, Calabria e molte altre il vuoto e’ colmato solo dalle strutture private. “Il Libro Bianco è una denuncia delle gravi carenze del legislatore, in un settore finora ritenuto accessorio, se non addirittura superfluo, ma che riguarda salute e benessere di milioni di italiani – spiega Emmanuele A. Jannini, Presidente SIAMS – Sono pochissime in Italia le realtà assistenziali dedicate alla salute delle coppie che, quando decidono di cercare aiuto dopo anni di silenzi e imbarazzi, raramente trovano con facilità una risposta ai loro bisogni, e il più delle volte attraverso nomenclatori fittizi”.
La prima necessità, chiedono gli esperti, è la realizzazione di unità assistenziali dedicate all’andrologia e alla medicina sessuale in ogni Regione. “Per soddisfare le esigenze dei pazienti, SIAMS ha appena istituito un sistema di accreditamento delle eccellenze assistenziali di andrologia e medicina della sessualità, con verifica biennale degli standard – sottolinea Jannini – In questo modo, i cittadini sapranno di rivolgersi a una struttura di provata qualità. Andrologia e medicina della sessualità sono scienze giovani ma non per questo poco importanti; anzi, per l’ottima capacità predittiva di malattie cardiovascolari, neoplastiche, endocrine, neurologiche, psichiatriche, i sintomi sessuali e riproduttivi svolgono un ruolo centrale nella salute generale dell’individuo”.
Oltre al libro bianco, al congresso sono stati presentati anche nuovi strumenti per indagare su eventuali problemi nella sfera sessuale che richiedono l’intervento del medico, come quello messo a punto per la prima volta da ricercatori italiani che serve a misurare l’intensità dell’orgasmo femminile che sulla falsariga del test per la valutazione del dolore, consente alla donna di fermarsi a riflettere sul suo orgasmo e di indicarne l’intensità su una scala graduata. L’indicazione, spiegano gli esperti, è naturalmente una valutazione soggettiva da parte della donna, “ma i nostri dati mostrano che c’è un legame evidente con eventuali problemi di natura sessuale”