Diabete tipo 2: efficace la combinazione saxagliptina e metformina

diabete tipo 2(Reuters Health) – I risultati di uno studio statunitense dimostrano l’efficacia di un trattamento con ipoglicemizzanti orali combinati,  saxagliptina e metformina o, in monosomministrazione, glipizide a rilascio prolungato (XL), nei pazienti con diabete 2 di nuova diagnosi che presentano valori glicemici stabilmente molto elevati.

Lo studio è stato condotto dal team di ricercatori guidati da Ambika Amblee del Rush University Medical Center ed è stato pubblicato dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. Gli autori sono partiti dal presupposto che nel diabete 2 il trattamento insulinico possa essere problematico sia per il medico che per il paziente, e dalla constatazione della mancanza di dati della letteratura che riguardano il trattamento con agenti orali dei diabetici di nuova diagnosi con valori glicemici stabili e notevolmente alti nella fase iniziale.

Lo studio
Per approfondire la questione, il team ha condotto uno studio in aperto su 100 pazienti randomizzati a ricevere saxagliptin 5 mg e metformina 2.000 mg o glipizide XL 10 mg al giorno. E ha così evidenziato che nel corso di 12 settimane di trattamento i livelli glicemici sono diminuiti da 343 a 137 mg / dL e quelli dell’emoglobina glicata HbA1c sono scesi dal 10,8% al 6,8% nel gruppo di pazienti che ricevevano la combinazione. Lo stesso avveniva nel gruppo dei paziente che riceveva glipizide, che ha dimostrato cali simili, sia della glicemia da 341 a 129 mg / dL che dell’ emoglobina glicata HbA1c da 11,0% al 6,9%. Inoltre, durante il follow-up, l’incidenza di episodi ipoglicemici è stata inferiore al 8,0%, nel gruppo della combinazione saxagliptina-metformina con soli quattro episodi, rispetto al 24,0% con 27 episodi del gruppo glipizide, e non sono stati segnalati casi di grave ipoglicemia. Gli autori aggiungono, concludendo, che entrambi i trattamenti orali erano efficaci nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue, ma la combinazione di saxagliptina-metformina, è apparsa più sicura per quanto riguarda l’ipoglicemia.

Ferma restando la necessità di studi più ampi, lo studio ha dunque confermato le ipotesi di partenza, ribadendo l’utilità di iniziare il trattamento dei diabetici di tipo 2 di nuova diagnosi con una glicemia stabilmente elevata con ipoglicemizzanti orali in combinazione,  che sono decisamente meglio accettati rispetto al trattamento insulinico.

Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2016

David Douglas 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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