(Reuters Health) – La vitamina D non sembra avere un effetto positivo sulla funzione renale. Non si osservano differenze significative, in termini di tasso di filtrazione glomerulare, tra i pazienti diabetici trattati con vitamina D, acidi grassi omega-3, o una combinazione di entrambi e coloro che invece hanno assunto il placebo nell’arco di cinque anni.
Lo studio
I risultati provengono da uno studio USA in cui ai pazienti con diabete di tipo 2 sono stati assegnati in modo casuale 2.000 UI di vitamina D3 e 1 grammo di acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico al giorno , vitamina D e placebo, omega 3 e placebo, o due placebo per cinque anni.
La velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) media al basale era di 85,8 ml/min/1,73 m2 e la variazione media a cinque anni era di -12,4 ml/min/1,73 m2 nei 932 pazienti con dati disponibili in entrambi i punti temporali. Non sono state osservate differenze significative nella variazione di eGFR tra i quattro gruppi di trattamento e neanche differenze nella percentuale di pazienti con un declino dell’eGFR del 40% o maggiore, con insufficienza renale o di pazienti deceduti tra i gruppi.
In un editoriale di accompagnamento all’articolo, Anika Lucas e Myles Wolf, della Duke University School of Medicine di Durham, nella Carolina del Nord, segnalano che gli studi clinici randomizzati non hanno finora trovato alcun beneficio con l’integrazione di vitamina D. “Ora si può considerare che molte precedenti associazioni epidemiologiche tra carenza di vitamina D e risultati negativi sulla salute erano guidate da fattori confondenti residui non misurati o causalità inversa”, commentano le autrici dell’editoriale, secondo le quali ‘unica associazione valida sembra essere quella tra la vitamina D e i benefici per le ossa.
Fonte: JAMA 2019
Reuters Staff
(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)