Il trapianto di microbiota, cioè l’insieme dei microorganismi presenti all’interno dell’intestino umano, potrebbe offrire una soluzione al dolore neuropatico legato al diabete, complicanza che colpisce più della metà dei pazienti, provocando formicolio, bruciore e intorpidimento. A suggerirlo è uno studio di Liping Zhao della Rutgers University del New Jersey che ha analizzato i campioni di microbiota estratti dalle feci di 86 individui, di cui 27 pazienti diabetici con dolore nervoso legato al diabete e 30 pazienti senza dolore neuropatico. Gli altri non avevano il diabete.
Il sequenziamento genetico ha rivelato una maggiore abbondanza di 13 batteri nelle persone affette da dolore legato al diabete rispetto a quelle che non ne soffrono. In media, queste specie costituivano quasi il 12% del microbioma intestinale nelle persone affette da questa neuropatia e meno del 2% in quelle senza, indicando che un microbioma intestinale alterato può essere alla base del dolore nelle persone con diabete.
In uno studio pubblicato su Cell Metabolism, il team ha quindi trapiantato campioni fecali di persone senza diabete in un gruppo separato di 22 partecipanti con dolore neurologico diabetico. Altre 10 persone affette da questa patologia hanno ricevuto un placebo a base di zucca e polvere di patate. I ricercatori hanno valutato i partecipanti prima del trattamento e 84 giorni dopo. In media, il dolore nervoso è diminuito di circa il 35% in coloro che hanno ricevuto il trapianto e di circa il 5% in coloro che non l’hanno ricevuto. Ulteriori analisi genetiche hanno rilevato che i miglioramenti erano associati a un gruppo distinto di batteri intestinali che riducono l’infiammazione alla base del dolore cronico.
Uno di questi è il Faecalibacterium prausnitzii, carente anche nelle persone affette da sindrome da fatica cronica. Attualmente non esistono trattamenti approvati specificamente per la neuropatia diabetica e il trapianto di microbiota potrebbe essere un’opzione valida, anche in altre condizioni neuropatiche. Tuttavia, servono ulteriori studi. Infine questi risultati potrebbero portare ad altri modi per alleviare il dolore legato al diabete, come interventi nutrizionali che favoriscano i batteri intestinali benefici.