Nelle persone con diabete di tipo 2 il consumo eccessivo di cibi ultra-processati, carichi di zuccheri, sale e additivi, è strettamente correlato a un aumento dei livelli di emoglobina glicosilata HbA1C nel sangue. È quanto ha osservato un team di ricercatori dell’Università del Texas di Austin, il cui studio è stato pubblicato dal Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics.
Il lavoro si basa sui dati raccolti nell’ambito della sperimentazione Texas Strength Through Resilience in Diabetes Education (TX STRIDE), guidata da Mary Steinhardt dell’Università del Texas.
Alla sperimentazione hanno partecipato 273 adulti afroamericani con diagnosi di diabete di tipo 2, non in corso di terapia insulinica. Ogni partecipante forniva informazioni sulla dieta seguita nelle 24 ore e un campione di sangue per la misurazione dei livelli di HbA1C.
Dall’analisi è emerso che la quantità di cibo ultra-processato che consumavano o bevevano i partecipanti era collegata a un peggior controllo dei livelli di HbA1C.
Di contro, un miglioramento di questo parametro si osservava nei partecipanti che mangiavano una maggiore quantità di cibi integrali o cibi e bevande con una lavorazione minima.
Chi seguiva una dieta con il 10% in più di grammi di cibo ultra-processato mostrava livelli di HbA1C che erano, in media, 0,28 punti percentuali più alti del normale. Al contrario, le persone che seguivano una dieta con una quantità del 10% in più di cibo poco processato o non processato aveva livelli di HbA1C mediamente di 0,30 punti percentuali più bassi.
Fonte: Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics 2024