(Reuters Health) – Arrivano nuove conferme sull’efficacia del pancreas bionico nel controllo dei livelli di glicemia nel sangue in pazienti affetti da diabete insulino-dipendente. Dopo gli studi su adulti e adolescenti, l’ultima ricerca ha indagato l’effetto del ‘pancreas bionico’ in preadolescenti tra i 6 e gli 11 anni di età. E anche in questa popolazione di malati, il sistema di rilascio di insulina e glucagone, che monitora nelle 24 ore i livelli di glucosio nel sangue, ha mostrato una maggiore efficacia rispetto al microinfusore. Il pancreas bionico usa un sistema di monitoraggio continuo di glucosio e un algoritmo matematico per misurare i livelli glicemici nel sangue e somministrare la giusta dose di insulina e glucagone. La ricerca su questo strumento è stata condotta da Edward Damiano dell’Università di Boston e colleghi, che hanno paragonato l’efficacia e la sicurezza di questo apparecchio confrontandoli con il sistema a microinfusione, già in uso tra i diabetici. I dati sono stati pubblicati su Lancet Diabetes & Endocrinology.
Le evidenze
Tutti i 19 piccoli pazienti affetti da diabete di tipo 1 coinvolti nello studio non sono stati costretti a seguire diete particolari e non hanno dovuto svolgere necessariamente esercizio fisico. Alla fine della ricerca, la concentrazione media di glucosio, rilevata durante il periodo in cui è stato utilizzato il pancreas bionico, è risultata inferiore rispetto a quella indotta con l’utilizzo del microinfusore, con 1,7 mmol/L in meno. Inoltre, una percentuale inferiore di diabetici, pari all’1,2% contro il 2,8 dei pazienti con microinfusore, ha passato meno di metà del tempo con livelli di glucosio sotto il livello inferiore considerato normale (3,3 mmol/L). I pazienti con pancreas bionico, infine, hanno passato più tempo con livelli di glucosio ottimali, tra 3,9 e 10 mmol/L, e meno ore con una concentrazione superiore a 10 mmol/L. Gli effetti positivi del pancreas bionico si sono visti sia durante il giorno che nella notte, anche se il vantaggio nell’uso del pancreas bionico rispetto al microinfusore è stato più evidente nelle ore notturne. La concentrazione di emoglobina glicata, uno dei parametri con cui si valutano i livelli di glucosio nel sangue, è risultata ottimale (inferiore o uguale a 7,5%) in tutti i partecipanti quando usavano il pancreas bionico, contro 12 su 19 pazienti, quando veniva istallato il microinfusore. Durante l’uso del pancreas bionico, inoltre, i pazienti hanno richiesto pochi grammi di carboidrati per trattare l’ipoglicemia. Mentre la quantità media di insulina utilizzata non è stata diversa tra chi faceva uso del microinfusore e chi montava il pancreas bionico. Durante lo studio, comunque, non ci sono stati gravi episodi di ipoglicemia.
Il commento del ricercatore
“Questi risultati rafforzano le nostre aspettative sul pancreas bionico, considerando anche i dati raccolti negli studi su adulti ed adolescenti diabetici – ha dichiarato Damiano – Forse il risultato più importante, ritrovato in tutte e tre le sperimentazioni, è stato evideonziare che per il monitoraggio dei livelli di glucosio basta il peso corporeo e non servono né una dieta particolare né attività fisica”. “Il controllo glicemico – ha aggiunto l’esperto – è stato raggiunto in modo soddisfacente in una popolazione, come quella pediatrica, soggetta a grande variabilità senza bisogno di intervento clinico, di valutare il contenuto di carboidrati nei cibi, di determinare il valore di glucosio basale e senza aggiungere fattori di correzione”. ‘iLet’, questo il nome del dispositivo “è completamente automatico e integra i componenti di un iPhone in un unico apparecchio, per cui non ha bisogno di uno smartphone per funzionare”. Ma per avere l’approvazione finale bisogna ancora raccogliere i dati che confrontano il pancreas bionico al sistema di microinfusione del glucagone. “Questo trial dovrebbe cominciare, secondo i nostri piani, nella prima metà del 2017”, ha concluso Damiano.
Fonte: Lancet Diabetes & Endocrinology
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)