I diamanti potrebbero essere i custodi inaspettati delle origini della vita sulla Terra e per la precisione potrebbero svelare come si sono formati e stabilizzati i continenti. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Science e guidato dall’Istituto Gemmologico Americano (Gia), che ha esaminato diamanti provenienti da Sierra Leone, Botswana e Canada.
Visto che si formano nelle profondità del pianeta, piccoli granelli di minerali possono rimanere intrappolati in queste pietre: per gli amanti dei gioielli sono impurità indesiderate, ma possono fornire indizi preziosi sulle condizioni in cui sono nate.
I ricercatori, guidati da Karen Smit, hanno esaminato minerali ricchi di zolfo in diamanti estratti da Sierra Leone e Botswana: i risultati indicano che il continente dell’Africa occidentale si è formato grazie a due distinti eventi di subduzione avvenuti più di 2,5 miliardi di anni fa. Le pietre estratte dal Canada, invece, raccontano una storia diversa: in questo caso la subduzione è da escludere.
“Dal momento che questo è l’unico pianeta roccioso e attivo dal punto di vista tettonico che conosciamo”, commenta Steve Shirey della Carnegie Institution, uno degli autori dello studio, “capire come si sono formati i continenti è essenziale per distinguere cosa lo ha reso in grado di ospitare la vita”.
Da questo punto di vista, i diamanti fanno da “messaggeri” provenienti dalle profondità della Terra, contribuendo a risolvere il dibattito sull’origine dei continenti: alcuni ritengono che si formino grazie allo scivolamento delle placche l’una sull’altra – un fenomeno chiamato “subduzione” – altri invece sostengono che nascano da pennacchi di magma incandescente che risale in superficie.