(Reuters Health) – Una forte e improvvisa diminuzione del reddito è legata a un aumento della mortalità cardiaca tra i giovani adulti.
In uno studio pubblicato da Circulation, chi in questa fascia di età ha sperimentato più di due contrazioni degli introiti ha fatto registrare più del doppio del rischio di sviluppare malattie cardiache e quasi il doppio del rischio di morire presto, rispetto alla controparte con un reddito più stabile.
“Generalmente gli studi che valutano l’associazione tra reddito e morte sono strutturati su popolazioni più anziane – osserva l’autore principale, Tali Elfassy della University of Miami – Noi abbiamo esaminato adulti che avevano 23-35 anni all’inizio del nostro studio”.
Lo studio
Elfassy e colleghi hanno analizzato i dati dello studio Cardia (Coronary Artery Risk Development in Young Adults) che sta monitorando 3.937 persone provenienti da quattro città americane: Birmingham, Minneapolis, Chicago e Oakland.
Al momento della partenza di Cardia, nel 1990, i volontari avevano tutti tra i 23 e i 35 anni.
Il loro stato di salute è stato controllato ogni sei mesi, e sono stati intervistati sul reddito cinque volte tra il 1990 e il 2005.
In questo arco di tempo, le persone che avevano subito un maggior numero di riduzioni del reddito hanno mostrato un rischio più alto di oltre due volte e mezzo di sviluppare malattie cardiovascolari e una probabilità maggiore del 92% di morire rispetto a chi aveva stipendi stabili.
Chi aveva perso oltre 20.000 dollari ha fatto registrare una probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari superiore di quasi quattro volte alla controparte e probabilità di morire prematuramente più che raddoppiate.
I commenti
Il legame tra il calo dei salari e le malattie cardiache potrebbe essere dovuto allo stress, osserva James Glazier, cardiologo all’Harper University Hospital del Detroit Medical Center: “Non è la prima volta che viene stabilita una connessione tra reddito e salute. Gli studi Whitehall, diversi decenni fa, hanno rilevato che le malattie cardiache erano più diffuse nei dipendenti pubblici a basso reddito rispetto a quelli con redditi più alti”.
“Inoltre- continua Glazier – studi recenti condotti su broker di borsa dimostrano che quando c’è volatilità del mercato, la pressione sanguigna aumenta. Lo stress cronico può ferire il cuore e sappiamo che lo stress emotivo, come la perdita di un coniuge, può portare a problemi cardiaci. A questo effetto è stato dato un nome, sindrome del cuore spezzato o cardiomiopatia di Takatsubo”.
Fonte: Circulation 2019
Linda Carroll
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)