Lo sviluppo di problemi cardiaci negli uomini potrebbe essere legato ad alti livelli di testosterone. A rivelarlo è uno studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ), da un gruppo di ricerca internazionale, guidato da ricercatori della City University di Londra e dell’Università di Hong Kong.
Lo studio
Precedenti ricerche avevano suggerito un’associazione con malattie cardiache e ictus con il testosterone, ma non era chiaro se vi fosse un legame di causa-effetto nello sviluppo di queste patologie. Per approfondire questo legame, il gruppo di ricerca si è proposto di valutare l’effetto del testosterone endogeno, ovvero quello naturalmente presente nell’organismo e dovuto a una predisposizione genetica, sugli eventi cardiovascolari.
Hanno analizzato le varianti genetiche che predicono i livelli di testosterone in quasi 400.000 uomini e donne tra i 40 e i 75 anni. Si è così osservato che negli uomini il testosterone endogeno era associato a un più alto rischio di coaguli di sangue (tromboembolia), insufficienza cardiaca e infarto del miocardio. Ma l’associazione non era rilevante nelle donne, in cui questo ormone è presente anche a livelli più bassi.
I risultati, spiegano i ricercatori, possono avere implicazioni per chi assume integratori di testosterone per aumentare energia e desiderio sessuale. Il prossimo obiettivo è valutare se trattamenti che abbassano i livelli di questo ormone nel sangue possano anche proteggere contro le patologie cardiovascolari.