Uno strumento in grado di percepire l’odore della decomposizione di un corpo in base alle varie fasi. A realizzarlo sono stati i ricercatori della University of Technology di Sydney, con l’obiettivo di migliorare la ricerca di sopravvissuti a eventi drammatici quali terremoti e disastri aerei.
Lo studio
Nella ricerca, descritta sulla rivista Heliyon, gli scienziati guidati dalla specialista di scienze forensi Prue Armstrong, hanno posizionato sul suolo carcasse di maiale, creatura fisiologicamente simile all’uomo, in un contesto climatico estivo. Usando tecnologie di ultima generazione, hanno analizzato in più fasi i composti presenti nell’odore, subito dopo la morte e durante le ore successive e hanno determinato che il profilo dell’odore cambia drasticamente dopo 43 ore. Sono stati identificati 105 composti organici volatili (COV) che contribuiscono all’odore durante la decomposizione.
I composti identificati appartengono a diverse classi chimiche, e quelli più abbondanti contengono azoto, zolfo o estere. La composizione dei COV cambia ogni ora, e il profilo fino a 43 ore dopo la morte è molto diverso da quello successivo. I ricercatori ritengono che la soglia delle 43 ore segni il passaggio dall’odore antemortem a quello postmortem. “Siamo rimasti sorpresi nel poter identificare tanti composti organici volatili durante il primo periodo postmortem. Crediamo che ciò sia stato possibile grazie alla complessa tecnologia che abbiamo usato per analizzare i campioni di odore, mentre gli studi precedenti usavano tecniche più semplici di cromatografia, che non identificano tanti COV”, aggiunge.
di solito non commento, ma questo è trooooppo simpatico:
strumento per cercare i SUPERSTITI che percepisce gli odori della DECOMPOSIZIONE…
ALLORA E’ PER TROVARE SUPERSTITI MORTI !!!
:))
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